L’Ordine degli Avvocati, a Milano, si rinnova. Intervista all’avvocato Bruno Caterina, candidato con l’UPUF

Milano

Milano 26 Febbraio – Da anni si parla della Giustizia da riformare, da anni si parla di tutela dei diritti da salvaguardare. In occasione delle elezioni dell’Ordine degli Avvocati a Milano, abbiamo incontrato l’avvocato Bruno Caterina, candidato con l’UPUF (Uniti Per Un Futuro) perché espressione di una forte volontà di rinnovamento che superi le visioni individualistiche, per il bene comune.

Il 3 / 4 /5 marzo, ci saranno le elezioni dell’Ordine degli Avvocati  anche a Milano, dove la situazione è particolare considerato che è venuto a mancare lo storico Presidente Giuggioli dopo quasi 20 anni di presidenza. Che cosa si aspetta l’Avvocatura Milanese?

 Ci auguriamo che il nuovo Consiglio dia una ventata di rinnovamento a tutta l’Avvocatura, non solo quella ambrosiana, atteso che l’Ordine di Milano è tra più importanti in Italia. E’ un’aspettativa alta, ma data la situazione generale, non solo forense, ma anche sociale, se non si interviene in modo deciso, si rischia di non ottenere gli effetti sperati che, perCaterina quanto mi riguarda, sono la tutela delle persone e lo sviluppo, economico e sociale, del Paese Italia.

 Cosa c’entra l’Avvocatura con lo sviluppo dell’Italia?

C’entra, c’entra. Purtroppo, per anni, in particolare dal 2007 con il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, che in realtà sono state, almeno per quanto riguarda l’Avvocatura, solo fumo negli occhi delle persone, gli Avvocati sono stati additati quasi fossero la causa, il male, della Giustizia in Italia. Il tentativo portato avanti dall’Avvocatura di contrastare quelle liberalizzazioni è stato indicato come la volontà di difendere dei privilegi, la casta. Ma così non era. La conseguenza di quell’accanimento ha portato un allontanamento delle persone dagli avvocati, facendo venire meno la fiducia nei confronti di coloro che in realtà hanno quale compito fondamentale e principale la tutela dei diritti. Adesso ci sia aspetta che i nuovi Consiglieri  che saranno eletti potranno portare avanti un nuovo modo di intendere l’Avvocatura, creando degli Ordini che ricreino le condizioni di fiducia tra persone e avvocati.  Questo per quanto riguarda lo sviluppo sociale. Per quello economico mi aspetto che gli Ordini siano in grado di contribuire in modo attivo a snellire i processi, in modo che si possano ridurre i tempi  e aumentare così la competitività dell’Italia in ambito internazionale. I tempi lunghi per ottenere una sentenza sono infatti una delle causa del mancato investimento in Italia di capitali stranieri: le  imprese vogliono infatti sapere in tempi brevi come finisce un processo, per le loro necessarie pianificazioni.

Lei è candidato con l’ UPUF  – Uniti Per Un Futuro, un movimento che ha visto confluire diverse anime dell’avvocatura milanese. Come mai questa scelta?

Per anni ho sostenuto la necessità che per un vero cambiamento era necessario aggregare quelle forze che manifestavano un forte desiderio di innovazione e rinnovamento. Nell’ultimo anno, si sono verificate le condizioni per arrivare a questo gruppo che, come il nome stesso richiama, è finalmente Unito nel condividere un programma concreto. Sono state superate le posizioni individuali per il bene comune. L’attuale gruppo ne ha tutte le caratteristiche, in primo luogo la visione globale, per poter realmente radicarsi sul territorio. Gli individualismi sono stati tutti superati, non vi sono prime donne, anche se – mi permetta il gioco di parole – le donne sono il primo punto di forza del gruppo stesso.

Il prof. Avv. Remo Danovi è il vostro candidato Presidente, un personaggio storico dell’Avvocatura italiana, padre della deontologia forense, il codice di comportamento degli Avvocati.

Remo è stata una gradita sorpresa per tutti. Un onore averlo come candidato. E’ incontestata e incontestabile la sua statura professionale e morale. E i suoi precedenti incarichi ai vertici delle istituzioni forensi gli hanno fornito quella conoscenza dei meccanismi interni della politica forense necessari per poter guidare l’Ordine degli Avvocati di Milano. Nel primo incontro con il movimento dell’UPUF la sua chiara visione della strada da percorrere e i principi morali che vi devono sottendere hanno sortito l’effetto di confermare, anzi rafforzare, l’entusiasmo per la sua candidatura. Candidatura accolta con entusiasmo anche dagli oltre 600 avvocati che hanno partecipato all’evento di presentazione del programma e dei candidati. D’altro canto, il programma, come ho detto, è la sintesi di numerose aspettative e progetti che da anni sono stati lasciati indietro.

Quali sono i punti chiave del programma che intendete presentare?

Il programma è il frutto di quasi un anno di lavoro, iniziato per le elezioni dei delegati al Congresso degli Avvocati di Venezia che si è tenuto ad ottobre 2014, elezioni in cui il Movimento Uniti Per  Un Futuro ha avuto un grande consenso, tanto da avere la maggioranza dei delegati ed eleggere al loro interno 7 su 10 dei delegati all’Organismo Unitario dell’Avvocatura, organo politico dell’Avvocatura italiana. Il primo punto del programma, quello che è il presupposto per tutto il resto, prevede la trasparenza delle attività dell’Ordine, in particolare in relazione agli incarichi conferiti e le spsese sostenute. Tale punto del programma sarà attuato con la pubblicazione sul sito dell’ordine delle relative informazioni. Altro elemento fondamentale e innovativo è il voto telematico per le elezioni, che consentirà agli avvocati di partecipare alle consultazioni, anche in merito alle questioni più importanti, direttamente dal proprio studio. Non si può non citare la Banca Giuridica consultabile a prezzi modici da tutti gli iscritti,  mentre oggi è un costo enorme per i piccoli studi. E intolre, sarà creato uno sportello per i cittadini; vogliamo che l’Ordine partecipi attivamente all”EXPO; la creazione della Scuola di Alta Formazione forense; una maggiore collaborazione con gli uffici Giudiziari, e via discorrendo fino alle cose concrete e necessario per il lavoro quotidiano, come per esempio un baby – parking per gli avvocati che hanno figli.

Un programma molto importante, ma la lista Avv. Remo Danovi è l’unica che presenta 16 candidati, mentre tutte le altre ne presentano 25.

Questa è stata una scelta di coerenza. Ci siamo sempre battuti per il ricambio nell’Ordine di Milano, ricambio che si sarebbe dovuto raggiungere permettendo alla voce di minoranza di poter esprimere i propri consiglieri. Così non è stato fatto per anni. Oggi le altre liste, che sono nate dalla spaccatura del gruppo del precedente presidente, portano avanti lo stesso criterio: far eleggere 25 consiglieri della medesima lista per impedire agli altri di esprimere le loro idee. Lo abbiamo ritenuto, e lo riteniamo, un modo sbagliato di porsi nei confronti degli avvocati che si desidera rappresentare.

 Ha parlato di spaccatura nel gruppo del precedente presidente….

Si, esatto.  Venuto a mancare il presidente, è venuta fuori tutta l’incoerenza del gruppo che ha gestito l’Ordine negli ultimi 15 anni. Non avevano un progetto comune da portare avanti, tanto è vero che i programmi da loro presentati sono tra loro diversissimi, tanto è vero che si sono frantumati in tanti gruppetti, che hanno cercato di accaparrarsi quanti più candidati possibili, senza guardare la condivisione di un vero programma. Come possono pensare di portare avanti un programma, o delle idee, se loro stessi non sono tra loro uniti? Noi della lista Remo Danovi, ci siamo trovati insieme partendo dalla condivisione del programma, escludendo anche coloro che, pur potendo portare voti, non hanno condiviso il programma.

Un’ultima domanda. Il sistema di voto consente sia il voto di lista che quello individuale?

Le altre liste non hanno espresso il nome del loro candidato presidente, probabilmente perché non sanno ancora chi di loro sarà designato Presidente. A differenza della nostra lista, non sono stati in grado di decidere chi di loro potrà guidare il Consiglio. Noi invece abbiamo ben chiaro cosa vogliamo, e come attuare il programma. E per questo noi chiediamo, a chi vuole sostenerci, di dare il voto alla lista, e non ai singoli candidati, anche se questo è possibile. Il voto unitario alla nostra lista consentirà di avere la maggioranza necessaria per esprimere il nostro candidato Presidente, Remo Danovi, consentendo agli avvocati di sapere, sin da quando esprimono il voto, chi sarà ala guida dell’Ordine, mettendoci la faccia.

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