Tolleranza zero: Fontana e le ruspe contro i palazzi dell’illegalità

Lombardia

Dopo il blitz a Zingonia, pronto a bonificare ed abbattere la Stecca di Lissone. Poi sarà costruita palazzina con 18 alloggi

Sicurezza e legalità non sono due termini sovrapponibili, come potrebbe sembrare a prima vista. Eppure il concetto di «percezione della sicurezza», in realtà della insicurezza visto il livello di degrado delle nostre città, dove clandestini e immigrati la fanno da padrone, domina tutti i dibattiti politici.

Sarà per questa ragione che il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha scelto saggiamente di calcare la mano sul termine «legalità» nel delineare l’intervento di abbattimento di un edificio a Lissone. In modo da uscire dal solco del lessico quotidiano. «Dopo l’importante intervento di qualche giorno fa a Zingonia, in provincia di Bergamo, la nostra azione prosegue in questa direzione», spiega il presidente della Lombardia, «a breve verrà demolito l’edificio F4 della «stecca» di Lissone, troppo spesso sinonimo di degrado». La decisione di abbattere, nel mese di luglio, la struttura situata nel comune brianzolo rappresenta un segnale forte per la Lombardia. Anche perché, in passato, di annunci mai seguiti dai fatti ce ne sono stati. L’aver stabilito una data certa è un atto formale che non lascia margini al dubbio.

LINEA DURA La Regione, insomma, ha deciso di puntare sulla «tolleranza zero», in modo da rendere sicuro il territorio, grazie al rispetto della legalità. Una domanda, quella di sicurezza, emersa con forza dal voto delle amministrative, che ha fortemente penalizzato le città governate dal centrosinistra. L’intervento di Lissone è stato deciso dal collegio di vigilanza dell’accordo di programma del «Contratto di Quartiere» di Via di Vittorio, via Martiri della Libertà di Lissone, che si è riunito a Palazzo Lombardia. L’incontro è stato presieduto dall’assessore alle Politiche sociali, Abitative e Disabilità di Regione Lombardia, Stefano Bolognini. La demolizione avverrà in maniera uniforme e Aler farà in modo che i lavori si svolgano nel periodo di chiusura scolastica, per evitare di arrecare disagi agli alunni della scuola limitrofa. «Con l’impegno dell’attuale giunta regionale a finanziare ulteriormente il «Contratto di quartiere» per un importo pari a 1,6 milioni di euro e di Aler a eseguire tempestivamente tutte le opere necessarie per la conclusione dello stesso», spiega l’assessore Bolognini, «vogliamo dare una pronta risposta alle richieste dei cittadini di Lissone per la riqualificazione dell’area e il completamento dell’accordo di programma». Non si tratta, insommma, di una semplice opera edilizia, ma di un intervento che mira a ridare al territorio una qualità della vita degna di essere considerata tale. Tanto a Zingonia quanto a Lissone le palazzine destinate all’abbattimento sono diventate delle vere e proprie aree ad alta tensione, dove lo spaccio e la criminalità hanno inquinato tutto il territorio. I ripetuti blitz delle forze dell’ordine, impegnati a reprimere e contenere l’opera dei malavitosi, non bastano più e solo un intervento complessivo può ridare fiducia ai cittadini.

NUOVI ALLOGGI «Sull’area è prevista l’edificazione di una nuova palazzina per complessivi 18 alloggi», spiega l’assessore, «destinati al Servizio Abitativo Pubblico, attualmente in fase di progettazione. Contestualmente, la proposta prevede anche per l’edificio F5 la riqualificazione per la messa a disposizione di ulteriori 18 alloggi». A Zingonia il cerchio si chiuderà all’inizio del prossimo anno, quando le famigerate «torri dello spaccio» verranno abbattute, mettendo così la parola fine a una situazione ormai ingestibile. In questo periodo di transizione, che sta vedendo il ricollocamento dei residenti regolari, ci sono stati parecchi gli interventi da parte dei militari, che hanno eseguito controlli e maxi operazioni contro la criminalità. Dunque l’unica via da seguire è quella della legalità.

Enrico Paoli (Libero)

twitter@enricopaoli

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