La vera domanda è: ma perché i cittadini che poi pagano queste opere spesso di vanagloria personale non vengono mai consultati?
Milano fino a 15 anni fa era una città che aveva i tempi di percorrenza e di velocità media tra i migliori di Italia.
L’importante sviluppo urbanistico iniziato dal sindaco Gabriele Albertini ha fatto sì che non ci sia stata la possibilità di considerare adeguatamente né lo sviluppo tecnologico delle auto né il fenomeno dell’aumento demografico.
A causa di assessori ignoranti (dal latino ignorare, cioè non conosco) si è deciso di creare ciclabili assurde nella città più inquinata d’Italia a detrimento della sede delle carreggiate destinate alle auto. Le ciclabili sono poco utilizzate comunque perché a Milano o fa molto freddo o fa un caldo torrido. Aggiungiamo poi che le bici private vengono rubate che è un piacere e che le bici Atm pesano come dei tori, e ancora la cosa più importante: restringendo le sedi stradali il tempo di permanenza in auto è aumentato del 35% per ovvi motivi.
Le nuove auto euro 6 con FAP in città raggiungono molto difficilmente la temperatura di esercizio e sono obbligate a eseguire la pulizia del filtro molto più frequentemente con emissioni che sono vere e proprie donazioni di gas asfissianti. I motorini inquinano più delle auto a metano o gas. Le auto ibride sono delle vere prese in giro perché il motore elettrico ausiliario serve nella partenza e poco più. A ciò si aggiunga che in città progetti scellerati hanno creato dei colli bottiglia. Un esempio: largo la Foppa verso ingresso in via Senato. Quando ci sono manifestazioni come la Moda, il Design, il Mobile, la fila delle auto inizia all’arena e i polmoni ringraziano.
Secondo la Cooperativa Taxi blu di Milano la velocità commerciale media a Milano in 5 anni si è dimezzata. I taxisti poi non vengono mai consultati nelle modifiche di viabilità. I cittadini men che meno, devono solo pagare le tasse.
Oggi dove si fermano i pullman che portano le persone alla Scala? In Via Verdi? Impossibile, si mettono in Via Manzoni. Quando una persona prende un taxi e va in Gae Aulenti, dove si ferma il taxi? In mezzo alla strada c’è lo spazio per le biciclette ma non c’è invece per lo scarico dei passeggeri.
Dopo lo scempio di Foro Bonaparte ora si è deciso di rendere ciclabili i laterali dei controviali di corso Sempione, il più bel viale di Milano, dove stranamente non esiste un autovelox però (ne esistono invece altri assurdi). Peccato che le abitazioni del Sempione Fiera non abbiano i Box (costruite nella maggior parte negli anni Cinquanta) e le macchine siano parcheggiate sotto i platani. Dove andranno queste auto? Perché le case non hanno i box? Perché la zona Sempione Fiera fu molto bombardata nella seconda guerra mondiale, quindi bonifica veloce. Anche quando hanno costruito il CityLife hanno trovato e fatto brillare bombe.
La vera domanda è: ma perché i cittadini che poi pagano queste opere spesso di vanagloria personale non vengono mai consultati? Se poi si vogliono pure riaprire alcuni tratti dei navigli cosa accadrà non solo per la circolazione ma anche della salubrità della città? Ha senso continuare a tenere in centro gli edifici pubblici? Non sarebbe meglio tenere solo un ufficio di rappresentanza e trasformarlo in museo a pagamento e trasferire – che ne so – alla Bicocca il tutto?
Lo stesso vale per l’anagrafe di Via Larga: creare una cittadella dei servizi a Milano (Bovisa, Bicocca, Porta vittoria) e il resto trasformarlo in museo e magari chiudere del tutto il centro storico alle auto).
Sottolineo ancora il fenomeno della crescente urbanizzazione a Milano. Fenomeni virtuosi da cui prendere esempio ne abbiamo, il Citylife in primis, fatto dai privati.
(Lettera firmata da IlGiornale.it)
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