Regione Lombardia: Mappare le discariche per evitare disastri ambientali

Lombardia

Renato Fubini su Libero descrive un progetto della Regione Lombardia che prevede la mappatura delle discariche per evitare disastri ambientali. Di seguito l’articolo: “L’idea è semplice: ogni prefettura lombarda dovrebbe creare una task force per mappare le discariche (regolari e non) e poi controllarle, in modo da ridurre al minimo i rischi di disastri ambientali. La proposta è partita da Riccardo Pase, instancabile consigliere regionale leghista, presidente della Commissione ambiente, a seguito di un colloquio con il prefetto di Pavia Attilio Visconti, che questa task force l’ha creata per davvero ¦ La Regione potrebbe creare un data base e ordinare controlli nelle zone più a rischio ATHLIO VISCONTI (PREFETTO DI PAVIA) all’indomani dell’incendio di un sito di stoccaggio rifiuti a Mortara. Come funziona questo “Nucleo Ambiente?” ce lo spiega il prefetto Visconti: «All’indomani dell’incendio di Mortara mi sono accorto che i controlli erano troppo macchinosi. Così ho chiesto ad Arpa, Provincia, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali di mettere a disposizione della Prefettura un monte ore ricavato da straordinari e recuperi, da dedicare espressamente a controlli a sorpresa dei siti presenti sul territorio provinciale». Il tutto, va detto a costo zero. L’attività del nucleo ha subito dato i suoi frutti: «In quattro mesi su 33 impianti autorizzati controllati, ne sono stati sanzionati 30». Tutto questo per il prefetto Visconti non bastava ancora, anche perché nel frattempo sul territorio pavese era scoppiato un altro incendio, a Corteolona, su un sito non autorizzato allo stoccaggio. «Così ho elaborato con il Nucleo Ambiente una sorta di format da sottoporre a tutti i 188 Comuni della provincia, in modo da mappare i luoghi a rischio» che potevano prestarsi a stoccaggi abusivi «scovando in tutto 289 siti». A questo punto «abbiamo avviato un corso di formazione per il personale delle Polizie locali e provinciale, per sapersi muovere in queste situazioni» e per aiutare il Nucleo Ambiente a controllare il territorio. Da questo modello è partito il ragionamento del presidente della Commissione Ambiente al Pirellone, Riccardo Pase: «Ho intenzione di esportare questa pratica in tutta la Regione – spiega -. Sarebbe il giusto punto d’incontro tra lo Stato centrale e il territorio su tematiche così delicate che, troppo spesso, sfociano in danni per la salute dei cittadini e in gravi ripercussioni ambientali». In pratica l’idea sarebbe che ogni prefettura lombarda si dotasse di un Nucleo Ambiente sul modello di quello di Pavia. La Regione, non ha poteri sulle prefetture. Cosa fare allora? «Noi possiamo fare da collettori, proponendo al ministro dell’Interno Matteo Salvini di sperimentare in Lombardia una situazione che, in caso desse esiti positivi, potrebbe poi essere esportata in tutto il Paese. Del resto – chiosa Pase – non sarebbe certo la prima volta che da Regione Lombardia nascono “buone pratiche” utili a tutta l’Italia». Un’idea sul ruolo della Regione ce l’ha anche Attilio Visconti: «Potrebbe fare da organo di controllo, magari gestendo un data base e così indirizzare controlli più approfonditi in quelle zone dove si dovessero rilevare maggiori pericoli». Favorevole a questo tipo di sperimentazione anche l’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo: «Mi sembra una proposta che va valutata e discussa con il territorio e gli enti locali coinvolti. Quanto accaduto alla Eredi Bertè a Mortara riguarda un’area che era già sottoposta a sequestro ed è quindi un episodio che desta preoccupazione e sospetto per le modalità che hanno provocato l’incendio. Va combattuta l’illegalità – chiude Cattaneo – rafforzando l’opera di prevenzione su tutto il territorio lombardo e in particolare nelle aree più critiche come quella del pavese. Regione Lombardia farà la sua parte».

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