“Ho ricevuto la lettera del premier italiano Giuseppe Conte – scrive il premier della Repubblica Ceca Andrej Babis su Twitter – in cui chiede all’Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare. Un tale approccio è la strada per l’inferno”. “Il nostro Paese – prosegue – non riceverà alcun migrante – l’unica soluzione alla crisi migratoria è il modello australiano, cioé non fare sbarcare i migranti in Europa”. Qualche ora dopo arriva anche, immancabile, l’Ungheria del premier Orban: “L’Ungheria non accoglie nessuno.
Gli elettori ungheresi si sono espressi chiaramente alle ultime elezioni: non vogliono vivere in un paese di immigrati”. A dirlo è Istvan Hollik, portavoce del gruppo parlamentare di Fidesz, il partito del premier Viktor Orban. E ancora: “Gli ungheresi rifiutano il piano Soros”, ha aggiunto, definendo “navi Soros” – in base a una teoria complottista assai quotata dal governo ungherese – quelle che salvano migranti in mare. Insomma una doccia fredda da quei Paesi dello schieramento sovranista che Salvini considera suoi naturali alleati.
Qui si potrebbe chiudere l’articolo, ma noi amiamo approfondire oltre il livello di un tweet e così proseguiamo oltre quanto riportato da Repubblica. Prima considerazione: chi sta accogliendo sono i paesi che abbiamo insultato per due mesi. Secondo, Visegrad se ne frega di noi. Terzo, l’asse dei volenterosi (Austria, Germania ed Italia) si è rotto subito, Vienna non ne prende uno. Quindi riassumendo: la gloriosa, luminosa e geniale vittoria di Salvini è di far accogliere paesi che hanno sempre accolto un numero sempre più piccolo di immigrati. Sempre più piccolo perché paghiamo i Libici per non farli partire. Per quanto ci siano dei numeri che non tornano anche là.
Il Corriere riporta fonti Libiche che affermano che prima del blocco delle ONG ci fossero 700 mila persone pronte a partire. Oggi ce ne sarebbero solo 200 mila. Fingiamo di credere a questi numeri. Fingiamo che il Corriere non stia facendo solo gossip e che li abbia in qualche modo contati. Questo mezzo milione di esseri umani che hanno pagato per un passaggio, da dove partiranno? Perché non stiamo davvero pensando che torneranno indietro, vero? Dicono che si sposteranno in Marocco. Non ne ho idea, ma se succederà e sarà invasa la Spagna, noi daremo lo stesso aiuto che ci stanno dando loro, vero? Oppure diremo che si arrangino? Sono molte domande, lo so, ma danno l’idea del principale problema: stiamo navigando a vista.
Ogni scelta di lungo periodo si è rivelata controproducente: non abbiamo bloccato gli sbarchi, che erano comunque in calo dall’anno scorso. Non abbiamo scelto il lato giusto in Europa, da cui stare. Dublino è ancora là. Sophia, inteso come protocollo di salvataggio in mare, è ancora là. A Pozzallo sono sbarcati in 450. per buffi motivi ai tempi della Lifeline questa ipotesi era stata scartata, perché non ci fidavamo. Quindi, se bene hanno fatto ora, all’epoca avevano sbagliato. Insomma, questo governo procede per tentativi ed errori. Sperando sempre che i secondi siano rimediabili ed i primi non costino troppo. Cosa di cui nessuno pare preoccuparsi, al momento.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,