Nella lunga intervista ad Alberto Guareschi, figlio del grande scrittore Giovannino Guareschi, ricordavo “ Nacque nella Bassa parmense e della Bassa fu figlio e interprete fedele e devoto. Una sintesi per raccontare Giovannino Guareschi e una terra dove la nebbia ha l’anima leggera del mistero, la magia di un orizzonte che si scioglie con grazia nelle acque del Po. E passeggia sfiorando le case, le strade, le chiese, sempre uguale a se stessa eppure così diversa nelle ore che passano lente di un giorno uguale all’altro, eppure così diverso nella fatica di chi lavora. Gente sanguigna e fiera, quella della Bassa. E generosa, schietta, operosa. Con l’ironia nel sorriso aperto e cordiale, con la genialità del fare. Gente contadina che ha saputo plasmare la terra con astuzia e perseveranza, rivoluzionando il modo di coltivarla, sfruttando l’innata inventiva e la capacità di sperimentare.”
E se penso alla mia infanzia, a quella bicicletta che mi faceva volare di libertà, riconosco quel mondo piccolo che fu anche il mio. Un mondo intatto qui nella Bassa con l’immortalità delle sue pagine, con l’umanità che si tramanda come un’eredità da conservare.
E, sempre dall’intervista “Parlare dell’uomo Giovannino Guareschi e della sua Bassa attraverso i ricordi del figlio Alberto, può diventare l’emozione di una presenza mai dimenticata e il motivo per trovare la ragione della empatia popolare che ispirano i suoi personaggi. Davanti ad un caminetto acceso, con la testimonianza dei suoi libri, nel Museo a lui dedicato, le parole seguono istintivamente un tracciato di profonda e calda umanità, nell’amore di un figlio che sa evocare senza retorica, le “piccole cose” quotidiane. “Era come i suoi personaggi, semplice, spontaneo, arguto. Sapeva prendersi in giro, perché l’autoironia era la sua forza anche nella vita. Don Camillo e Peppone sono le due parti del suo cuore e se ha scritto “Chi li ha creati è la Bassa. Io li ho incontrati, li ho presi sottobraccio e li ho fatti camminare su e giù per l’alfabeto” è perché la gente della Bassa è altrettanto schietta, sincera, ricca di umanità. E forse quei personaggi non sarebbero così se non fossero figli della Bassa. Ma amava stare solo ed era malinconico, a volte, con il pudore dei propri sentimenti. Non mi ha mai dato un bacio, perché non era necessario esternare l’affetto. Mia sorella glieli strappava, i baci. Quasi che si vergognasse… E d’altronde in famiglia il rispetto e il pudore erano una consuetudine. Ma l’ironia e una certa ruvidezza non riuscivano a nascondere la tenerezza. Amava anche la compagnia, ma una compagnia giusta, in sintonia..e allora diventava simpatico, con la battuta pronta, ma mai volgare”.
Milano lo ricorda dopo 50 anni dalla morte e per omaggiare l’autore poliedrico è stata allestita una mostra (a ingresso libero) presso la Biblioteca della Chiesa Rossa (via San Domenico Savio 3) dove scoprire diversi aspetti del Guareschi vignettista. Venerdì 20 luglio, alle 20.15, prima del film Don Camillo e l’onorevole Peppone sarà possibile una visita guidata gratuita alla mostra.
Grazie all’Archivio Guareschi e sono esposte illustrazioni e collage da Italia Provvisoria, il volume satirico pubblicato nel 1947, mentre il Fondo Minardi, oggi di proprietà della Regione Lombardia, permette di scoprire quanto ci sia ancora di attuale nel polemista Guareschi e di godere suoi irresistibili sberleffi nei confronti dei comunisti dell’epoca.
Ancora dall’Archivio Guareschi bozzetti di manifesti e vignette realizzate per la campagna elettorale del 1948, mentre, per contestualizzare le opere in mostra, la Fondazione Franco Fossati espone una serie di giornali dell’epoca.
Guareschi, è uno degli autori italiani più tradotti nel mondo e una sezione della mostra è dedicata proprio al gran numero di traduzioni dei volumi firmati da Guareschi soprattutto dedicati alla saga di Don Camillo e Peppone.
Sabato 21 luglio 2018 alle 21.00 al portico di Micrò nel Parco Chiesa Rossasi svolgerà uno spettacolo a ingresso libero con Enrico Beruschi e Alessandro Gnocchi. Proprio Beruschi, attore e cabarettista milanese, per la sua grande passione per Guareschi oggi si è specializzato nelle letture pubbliche di suoi scritti.
Dalle ore 19.00 è previsto un apericena (a pagamento) a cura di Micrò.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano