L’europarlamentare di Forza Italia Stefano Maullu commenta con soddisfazione lo sgombero del centro sociale Lambretta, che secondo l’azzurro “rappresenta certamente un’ottima notizia, specialmente per i residenti e per tutti quei cittadini che chiedevano più controlli, più legalità. ” Non nasconde comunque la sua preoccupazione perché “il lavoro da fare, in ogni caso, è ancora tanto, perfino troppo. Il collettivo Lambretta rappresentava soltanto una semplice goccia nell’oceano di illegalità dei centri sociali di Milano, per cui si dovrà procedere immediatamente con altri sgomberi, con altri interventi mirati e puntuali, in modo tale da ripristinare la legalità all’interno degli spazi occupati abusivsmente dai pericolosi antagonisti. Da questo punto di vista, considerando la grande quantità di edifici occupati illegalmente, servirebbe uno sgombero al giorno. Milano deve essere ripulita, non c’è un minuto da perdere”.
Soddisfatta anche Rosa Pozzani, Vicepresidente Consiglio di Municipio 4, per lo sgombero del centro sociale che tanti disagi e nervosismi aveva generato nel quartiere: “Sgomberato ieri mattina il centro decisamente asociale Lambretta. Finalmente dopo troppo tempo è stata sgomberata la palazzina dell’ex Sala Bingo, abusivamente occupata dal Lambretta. Le Istituzioni e i cittadini insieme, con pressioni e sacrifici, hanno ottenuto il risultato a lungo sperato. Fine delle notti insonni con musica e schiamazzi fino all’alba, fine dei festini “verdi” all’insegna del consumo di marijuana pubblicizzati dal centro sociale addirittura sulla loro pagina facebook, fine della vendita e somministrazione in nero di bibite e alcolici senza alcuna licenza. Finalmente si è ristabilito il principio del rispetto della proprietà privata e di quelle elementari norme che permettono una serena e civile convivenza. Peccato il gravissimo ritardo con cui si è arrivati a sgomberare una sacca di illegalità e una fonte continua di disturbo per i residenti di un quartiere prima tranquillo. Ora speriamo che nel quartiere torni il vero “Sociale”
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