Gentile direttore,
i piagnistei di Sala e di Maran, per il blocco dei fondi al Quartiere Adriano, fanno ridere chi ha un minimo di buon senso. Non entro nel merito e confido che più prima che poi arrivino per i residenti del quartiere che aspettano da anni, ma il tema periferie da sette anni sta diventando un brodo che si allunga sempre di più semplicemente perché non è stato prioritario per Pisapia e non lo è adesso per Sala. Se fosse prioritario ci sarebbero i piani esecutivi, ma non ci sono. Ci sono le immaginifiche idee degli architetti star che non so fino a che punto si siano informati sulle caratteristiche anche sociali e umane che identificano quel quartiere.
A Milano, città europea, motore dell’economia pare che senza l’aiutino esterno non si possa fare niente. E il Comune cerca sponsor per il verde, per gli eventi, le mostre, le manifestazioni, per la ristrutturazione di chiese o monumenti, persino per la festa di Natale. Forse è perché non c’è l’aiutino che le case MM vanno in rovina, le strade sono un colabrodo ecc. ecc. Per le periferie è tutto un futuro remoto e se l’aiutone non arriva, ci si strappa le vesti. Ma le periferie da quel dì che dovevano essere fatte…o aspettiamo, come per certi giardinetti, che gli abitanti diventino muratori e stradini?
Ma la domanda vera è: dove vanno a finire tutti i soldi degli affitti in Galleria, dell’aumento della Tari, delle multe a gògò, dei parcheggi intesi come strisce blu, dell’area C e via discorrendo? Vorrei capire quanti di questi soldi sono stati dedicati alle periferie. E quanti in senso lato all’accoglienza dei migranti…
Lettera firmata
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