Ogni tanto la Chiesa alza la testa e ci ricorda che esiste per uno scopo: portare un messaggio, Il Messaggio. Anche qui. Anche in Europa. Succede di rado ormai. Ma talvolta accade. È toccato ieri a Bagnasco, presidente delle Conferenze Episcopali Europee:
Il cardinale Bagnasco [durante l’omelia per San lorenzo, come riporta l’AGI] ha denunciato il tentativo di limitare “attraverso norme raffinate” un diritto umano, cioe’ “la liberta’ di professare la fede pubblicamente”, che sempre piu’ “si spinge nella sfera privata”. “Con il pretesto di non urtare le diverse sensibilita’ religiose o culturali, si vuole creare un modo di vivere uniforme al ribasso, eliminando tradizioni legittime e rispettose di tutti, oppure cambiandone nomi, luoghi, simboli”.
In questo modo, per il cardinale, “e’ chiaro che si intende diluire la fisionomia della fede con lo scopo di spegnerla nella coscienza collettiva e in quella personale, riducendola da tradizione a vago ricordo”.
Per Bagnasco, “la religione non e’ rito e osservanza che garantisce identita’ allo Stato, come era la religione nell’impero romano”. L’arcivescovo ha poi concluso la sua omelia ricordando che “il primo servizio che la fede fa alla politica e’ la liberazione dell’uomo dalla irrazionalita’ dei miti politici, rischio di ogni tempo. La fede – ha concluso l’arcivescovo – ricorda che la morale politica sta anche nel resistere alla seduzione delle grandi parole con cui ci si prende gioco dell’umanita’ dell’uomo”. (AGI)
In sostanza, riassumendo: la strategia della persecuzione è di impedirci di professare pubblicamente la nostra fede. Di impedire di votare secondo essa. Di difendere le nostre idee nell’Agorà. Per un periodo, ci verrà concesso il nostro salotto. Ma la Storia ci insegna che non durerà. Per nascondere tutto questo la tattica sarà la stessa: consentire visibilità e presenza solo a chi dice quello che gli amici degli amici approvano. Difesa dei migranti sì, difesa della vita dal concepimento alla morte naturale no. Difesa dei diritti umani (degli omosessuali) sì, difesa dei diritti umani (dei cristiani in Medio Oriente) no. E così via. Non ci credete?
Io ricordo quattro anni fa la legge Scalfarotto. Era stata pensata per aggiungere l’aggravante omofobica (o il reato di omofobia, a seconda della versione) al nostro codice penale. A proposito di umane sottigliezze, si usava il concetto di negazione di diritto. Quindi era passibile di rientrare in quella categoria anche chi avesse affermato che il matrimonio gay fosse sbagliato. Era un tentativo di togliere la presenza Cristiana dal pubblico dibattito. È un tentativo che è fallito. Come?
Grazie a migliaia di giovani, in silenzio, in piedi, con un libro a manifestare. A vigilare. A dire che potevano toglierci la voce, ma non avrebbero rimosso la nostra presenza. E che saremmo stati sempre presenti, attivi. In piedi. La Scalfarotto non è mai stata approvata. Bagnasco avrebbe potuto ricordare l’episodio, per dare speranza a tutta Europa. Lui non l’ha fatto, ci pensiamo noi: non siamo destinati all’estinzione. Non finché vigileremo. Non finché resteremo in piedi, al nostro posto. Nonostante gli insulti, le prevaricazioni e la violenza.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
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Fernando Fersini