Si è risolto in modo inatteso il caso di un uomo accoltellato alla gola la sera del primo agosto in via Uccelli di Nemi. La vittima, un marocchino di 28enne con precedenti per droga, era stato notato da un passante che aveva chiamato il 118 vedendolo perdere vistosamente sangue dal collo. Giunto al Policlinico i medici avevano scoperto che la coltellata che gli era stata inferta si era stata fermata poco prima della giugulare, così dopo averlo medicato e curato lo avevano dimesso in pochi giorni senza che sapesse dare informazioni sul suo aggressore.
A dare una svolta alle indagini è stata la testimonianza di un ventenne sudamericano che si è presentato spontaneamente ai Carabinieri. Secondo quanto ha riferito, dopo aver letto sui giornali quanto accaduto, aveva capito di essere stato involontario complice dell’aggressore, un suo amico ecuadoregno di 22 anni che alla stessa ora dei fatti aveva accompagnato davanti alla fermata dell’autobus 45 dove in seguito era stata soccorsa la vittima. Questi aveva discusso con un nordafricano per questioni di droga, poi i due si erano allontanati sotto i portici per parlare mentre lui era rimasto sullo scooter ad aspettare. Poche decine di secondi dopo, l’amico era tornato da solo ed insieme erano andati via senza che lui si rendesse conto di nulla, fino a quando non aveva letto la notizia online.
Sentita la testimonianza del 20enne la cui posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria, i militari della Compagnia Milano Porta Monforte, hanno arrestato l’ecuadoriano. Il ragazzo, noto per piccoli precedenti e disoccupato, è stato ammanettato a casa sua con l’accusa di tentato omicidio aggravato.
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