Si sussurravano alcune cose, si lamentava la mancanza di trasparenza, ma di fronte ai visi felici di buontemponi con fotografo originale a traino, tutti stavano zitti. E poi c’era quell’intreccio con la politica, consolidato negli anni, custodito e nascosto, sempre dalla stessa parte, sempre con soluzioni conniventi, nelle segrete stanze. Scrive Alberto Contri Docente di Comunicazione Sociale presso IULM, Presidente di Pubblicità Progresso sull’Huff Post “Se si guarda ai bilanci del Gruppo Benetton riportati in questi giorni da qualche raro giornale, si scopre che le attività dell’abbigliamento hanno mostrato una forte perdita, mentre sono in forte utile le attività derivanti proprio dalla concessione per le Autostrade. Segno palese che i Benetton sono, alla fine, dei meri “rentier”, che hanno evidentemente beneficiato di condizioni assai favorevoli grazie ad una classe politica compiacente, mentre hanno fallito sul terreno industriale loro proprio, inclusa la relativa comunicazione pubblicitaria, ritenendo sufficiente l’appoggio o l’omertà di giornali che oggi sembrano non darsi pace di fronte al crollo improvviso di tante ipocrisie.”
Il velo, dunque è stato tolto. Si può parlare delle attività miseramente fallite che iniziarono con la vendita di gomitoli, per sfociare in sedi delocalizzate con lo sfruttamento di operai inconsapevoli. Furbescamente scoprirono che per le concessioni non c’erano rischi e guadagni notevoli. Ci hanno fatti fessi. Tutto qui. Conclude il suo articolo, tutto da meditare lo stesso Contri “Ora che il re è davvero nudo, e che nel Palazzo sono arrivati “i nuovi barbari”, non solo i cittadini ma anche i consumatori non perdonano più, e grazie al web trovano il modo di smascherare le troppo facili e sempre uguali strumentalizzazioni (a occhio e croce le difese di Toscani sono state davvero pochissime), denunciare le vere o presunte violazioni della sostenibilità passate e presenti, ed esprimere la più che naturale indignazione per il crollo di un ponte che ha fatto così tante vittime innocenti per scarsa manutenzione.” Ma Prodi, D’Alema, Del Rio davano fiducia a questi Personaggi?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano