Mara Carfagna, il volto umano di FI “La pietà non può mai essere contrapposta a severità e giusto rigore”

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Nel modo e nei tempi Salvini vuole smuovere il pachiderma Europa che per cinque anni si è dedicata al lassismo, al baratto con un indice di flessibilità, che soprattutto non ha designato la responsabilità dei migranti e della loro accoglienza. Guardare altrove e lasciar fare è una soluzione pilatesca, ma funziona fino ad una presa di posizione decisa, forse anche troppo. E la nave Diciotti diventa il simbolo di uno scontro epocale con la sinistra buonista e con quell’Europa egoista e menefreghista con lo sguardo altrove.

Dichiara Mara Carfagna  a La Stampa “E’ giusto che un Stato sovrano possa decidere a chi far varcare i propri confini e avanzi soluzioni per contrastare la clandestinità. Ma non può prendere in ostaggio centinaia di esseri umani. Uno Stato severo non può essere uno Stato crudele…Non mi piace questo linguaggio: chi rappresenta le istituzioni deve mantenere un linguaggio che ne preservi il prestigio e l’autorevolezza. E poi la pietà non può mai essere contrapposta alla severità e al giusto rigore. Quando hai una nave con a bordo persone che scappano da situazioni drammatiche come somali ed eritrei, non puoi trasformarli in armi di lotta contro l’Europa».

Ma l’esasperazione di Salvini, praticamente solo contro rutti, è ampiamente giustificata, ruota intorno a quella sicurezza degli italiani messa a dura prova da furti, stupri, occupazioni abusive. Sì, meglio non alimentare guerre inutili tra poveri, ma l’esasperazione è anche nel vicino di casa, nell’extracomunitario, che si incontra per caso, nel clandestino che ti vuole semplicemente umiliare con un coltello.

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