La sanità lombarda salva il genero e lui ringrazia l’Asst Monza

Lombardia

Per una volta che si possono raccontare notizie positive, lo facciamo volentieri. Quella che riportiamo è una lettera inviata da un cittadino felice per l’efficienza del sistema sanitario lombardo:

Buongiorno, il giorno 23 maggio del corrente anno il compagno di mia figlia Paola, Matteo Beluffi, è stato ricoverato in codice rosso presso la vostra struttura in seguito ad una miocardite virale acuta che ha provocato un arresto cardio-respiratorio.  È stato assistito magistralmente in prima istanza dal personale del 118 che lo ha rianimato, da quello del pronto soccorso, da quello di terapia intensiva cardiologica, da quello di unità coronarica ed infine da quello di cardiologia.  Per fortuna di tutti, sebbene Matteo fosse gravissimo, il decorso della malattia è stato positivo e ci è stato restituito praticamente integro come tutti noi fin dell’inizio abbiamo sperato. Ebbene, se questo è stato possibile è solo grazie all’altissima competenza professionale di tutto il personale che lo ha assistito unitamente alla potenzialità strumentale del vostro nosocomio.  Ma c’è un qualcosa in più, ed è quel qualcosa che fa la differenza. Matteo non è stato solo assistito e curato nel migliore dei modi, ma è stato letteralmente adottato umanamente da tutto il personale di questi vostri reparti e per noi che lo amiamo, questo ci è stato di enorme conforto e ci ha aiutato ad affrontare al meglio delle nostre possibilità il susseguirsi degli eventi.  Sia ben chiaro che l’evolversi positivo di questa disavventura ha un’importanza notevole, ma se malauguratamente così non fosse stato, resterebbe comunque valido l’impegno e la costanza impiegata indipendentemente dal lieto fine o meno.  Prego pertanto il latore della presente di inoltrare la presente a tutti e sottolineo tutti nessuno escluso coloro che si sono fatti carico di questa impresa straordinaria e di porgere a loro i nostri più vivi ringraziamenti per la competenza professionale e per la sincera umanità dimostrata nell’assistere un ragazzo che a soli 27 anni per una inaspettata eventualità ha letteralmente attraversato un’esperienza devastante ma conclusasi nel migliore dei modi.  In un Paese dove si scrive sempre e solo di casi di malasanità, il vostro è un esempio di rettitudine professionale e di vanto per ogni cittadino italiano.  Vorrei anche fare sapere a tutti gli organi d’informazione, ai politici e a chiunque che esiste anche una realtà come la vostra ma non conosco il modo per divulgare quanto ho scritto.  Per questo motivo vi autorizzo, nel caso lo riteneste opportuno, di diffondere questa comunicazione a chiunque lo riteniate opportuno, ma soprattutto di farlo giungere con evidenza a tutti coloro che hanno letteralmente riportato in vita il nostro Matteo.

Grazie, grazie e ancora grazie.

Fabio Scuglio – LIMBIATE (MB)

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