Da domani piazza Cordusio è Starbucks

Milano

Starbucks si insedia in Piazza Cordusio con la megalomania del colosso americano che sbaraglia abitudini e tradizioni italiane. L’idea c’è con la benedizione di Sala, venduto a quella promessa “Assumerò soprattutto migranti e milanesi in difficoltà”. Ma era meglio dicesse “Assumerò migranti perché sono a basso costo e le turnazioni massacranti. Gli italiani dovranno essere in serie difficoltà per sopportare i ritmi”. E Milano offrirà tutto il suo appoggio con i tanti migranti che non hanno una meta, con Majorino felice per un’inclusione sociale insperata. Verrà proiettato un film sulla storia del marchio e ci saranno tavoli, sedie e piante nel classico verde Starbucks. Anche la piazza sarà una sorta di palco, pedonalizzata, con balli e sorprese speciali. Una meraviglia. Sulla qualità del caffè bisogna aspettare. Scrive Libero “Eppure, anche ai colossi qualche volta va male: in Australia, dove Starbucks ha aperto nel 2000, ha accumulato perdite per 105 milioni di dollari, dovendo chiudere 61 degli 84 locali iniziali (e licenziare circa 700 dipendenti); perché quel Paese, forte di una presenza italo-greca, possiede – come hanno addotto i suoi manager – «una cultura del caffè molto sofisticata». È pertanto una scommessa l’apertura di Starbucks in Italia, nazione esigentissima in materia di caffè.”

Rimane l’abito etico che Starbucks sa indossare con grande disinvoltura e convenienza. Oggi si chiama integrazione dei migranti.

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