LE CONFESSIONI DI UNA CASALINGA DISPERATA, A MILANO

Le storie di Nene

Milano 25 Gennaio – Maria racconta “Sì, oggi c’è il sole: E allora? Lo guardo e sta là, tanto per me non cambia niente. Sole, nebbia, pioggia, vento i giorni sono sempre gli stessi. Tiro la sera, per andare a dormire, ma neanche il sonno mi è amico. Ho la sveglia che parla, ad ogni ora più o meno le faccio la stessa domanda e lei, sempre lo stesso tono, sempre metallica e scorbutica mi rispondere che, no, non è ancora il momento di iniziare un nuovo giorno, è presto per farsi un caffè e fumare una sigaretta consolatoria. Cretina anche lei che crede di dettarmi i tempi, le azioni, i desideri. Ma poi che giorno può essere, domani? Sempre gli stessi gesti, lo stesso affanno, la stessa rabbia. Cerco le calze, i vestiti sparpagliati non so dove. Mi lavo le due facce, proprio l’essenziale per non puzzare, un biscotto nel caffè per sognare una ciambella profumata di limone, guardo se per caso qualcuno mi ha telefonato, anche per sbaglio..nessuno, controllo i soldi: 20 euro per arrivare a fine mese. E iniziano le invettive contro tutto e tutti. E sì, perchè non si può vivere con 800 euro al mese, quando tra affitto e bollette di ogni tipo ne spendo più di cinquecento. Andare al discount a fare shopping è già un lusso che non mi posso permettere: non ho la macchina, sono cardiopatica e i prezzi sono troppo alti anche al discount. Mangio scatolette di tonno da anni ormai,  pan cotto con il brodo di dadi o un uovo per cambiare il sapore. Ogni tanto, che so, ogni quindici giorni, compro mezzo pollo che poi mi dura una settimana. Ma è vita questa? E poi ci sono le medicine che costano un botto per le mie finanze e la tapparella che si rompe, l’umidità che mangia i muri, ma tanto all’Aler non gliene frega un bel niente. Mi hanno detto “Non si capisce l’origine di questa umidità e quindi non possiamo intervenire” E quindi che faccio? Mi tengo gli arabeschi sul muro che divorano l’intonaco e spruzzano di polvere e calcinacci il pavimento. Diciamo che fa parte dell’originalità della casa. Dicono che a Milano trovi tutto, che offre infinite occasioni..sarà anche vero, ma per muoversi anche solo per guardare queste infinite possibilità ci vogliono soldi e se si spendono tre euro, avanti e indietro, solo per il tram, difficilmente ci si muove da casa.E non pagherò l’abbonamento alla Rai, vengano pure a mettere i sigilli: sono stufa di sentire il Renzi, vestito come un damerino che ospita e fa il piacione con quel sacco di patate vestito della Merkel che predica l’austerità agli altri per difendere le banche e le esportazioni tedesche. E spero di aver capito bene, perché alla fine di una giornata di chiacchiere, di commenti e di insulti, rimane un vuoto d’aria come sostanza dei discorsi. E  sono stufa di ascoltare le litanie del dopo Napolitano. I candidati? Tutti uguali per noi povera gente, perchè non cambierà niente. E non ditemi che sono qualunquista, perché i veri qualunquisti sono loro che giocano una partita a poker solo per dimostrare di essere i più forti, a prescindere dalla gente qualunque che non sa più neanche sperare.

E pensare che anch’io, quando lavoravo, e lavoravo sodo come operaia, e potevo permettermi di andare a ballare il liscio o vedere un film, ogni tanto, anch’io parlavo col vento che mi regalava sogni e fantasia. Quei sogni sono finiti tra i rifiuti di una società che non conosce giustizia”

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