Sei, degli otto migranti giunti a Casa Suraya dopo essere sbarcati dall’incrociatore Diciotti si sono allontanati spontaneamente dalla struttura. Due, invece, hanno accettato il programma di accoglienza e sono al momento ospiti in un appartamento. La cooperativa “Farsi Prossimo” che ha in gestione il centro ha comunicato gli allontanamenti alla Questura di Milano e ha informato degli sviluppi Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana. In una nota gli operatori di “Casa Suraya” riferiscono che “gli ospiti che hanno poi scelto di abbandonare il centro avevano manifestato nei giorni successivi al loro arrivo a Milano il desiderio di raggiungere i propri parenti in Germania e si erano dimostrati determinati a perseguire il loro progetto nonostante fossero stati informati dei rischi cui sarebbero andati incontro”. Sulla vicenda è intervenuto Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, che ha sottolineato che i migranti ospiti in questione “come tutti gli altri presenti nelle nostre strutture di accoglienza così come in quelle convenzionate con le Prefetture e i Comuni, non sono detenuti e quindi sono liberi di andarsene e per legge rimangono richiedenti asilo anche fuori dai centri. Quello che è accaduto conferma un semplice fatto: al contrario di quello che sostiene la propaganda, l’Italia è sempre meno un paese di destinazione dei flussi migratori, ma sempre più di transito”, ha concluso. Gli otto migranti, quattro uomini e quattro donne, sbarcati a Catania lo scorso 26 agosto, erano arrivati a Milano venerdì 31 agosto dal centro ‘Mondo Migliore’ di Rocca di Papa.
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