Si inaugurerà martedì 2 Ottobre, presso la sede della Fabbrica dell’Animazione sita in via San Maurilio 8 a Milano la seconda edizione del “Festival Itala”, per poi continuare nella nuova sede di via Rivoli (zona Brera). La kermesse si prefigge di promuovere il valore della bellezza ricordando gli autori della commedia poetica novecentesca. La manifestazione intende divulgare e rivisitare in chiave contemporanea le opere di “artigiani del linguaggio” quali Federico Fellini, Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Luigi Ghirri, Eduardo De Filippo, Fabrizio De André, Maurizio Nichetti, Renato Carosone, Roberto Murolo, Gianni Rodari, Sergio Tofano, Rino Gaetano e Osvaldo Cavandoli.
L’obiettivo è creare occasioni di stimolo, ispirazione e arricchimento culturale anche per le fasce sociali più disagiate e per le nuove generazioni.
Il Festiva Itala si pone il duplice obiettivo culturale di promuovere produzioni emergenti nel “settore arte e cultura” e di salvaguardare i beni culturali della tradizione italiana a cui gli studenti continuano ad ispirarsi per crescere come individui e come professionisti del settore.
Sono previste dieci settimane dedicate alla bellezza e all’umorismo e le occasioni sociali di riflessione e condivisione non mancheranno: mostre, spettacoli, concerti, rassegne cinematografiche e incontri di approfondimento.
Durante il Novecento, un secolo percorso da terribili guerre e da innovazioni epocali, alcuni autori italiani, ricorrendo al velo dell’umorismo, nelle loro opere hanno espresso e raccontato le trasformazioni politiche, sociali, economiche e culturali del Paese. Negli immaginari da loro creati si sono susseguiti paesaggi vivi e personaggi appartenenti alla cultura popolare.
I cantastorie che si sono alternati erano artisti la cui mente amava danzare tra il sogno e la realtà. Questi autori hanno condiviso la propria conoscenza della vita trasportandola nella dimensione della poesia, così da nutrire l’animo sociale. I cantori novecenteschi della realtà hanno insegnato a sorridere alla vita, sono stati spiriti liberi che si sono espressi avvalendosi dei diversi linguaggi e delle diverse tecniche a loro disposizione.
Lo sguardo di tali maestri dell’arte e della cultura si è soffermato sul credo, sui costumi, sui desideri e sulle debolezze della loro epoca. Nelle loro opere questi autori ci hanno offerto l’immortalità di una prospettiva poetica con cui guardare all’animo umano, sapere fondamentale per comprendere e per affrontare il presente e il futuro.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.