E’ programmata fino al 18 novembre 2018, presso Palazzo Litta a Milano, la mostra Arte liberata, dal sequestro al museo: storia di una collezione confiscata in Lombardia. La mostra è una collezione d’arte contemporanea con sessantanove opere di autori italiani e stranieri del XX e XXI secolo confiscate alla criminalità organizzata in Lombardia.
La mostra, curata da Beatrice Bentivoglio-Ravasio, consente di seguire la storia dell’arte dalla seconda metà del Novecento ad oggi, privilegando le poetiche astratte e le neo-avanguardie degli anni Sessanta. Presenta una scultura di Jean Arp e due di Arnaldo Pomodoro, una serie di opere su tela di Victor Vasarely, un precoce empaquetage di Christo, un’importante grafica di Andy Warhol che ritrae Giorgio Armani, capolavori dei principali rappresentanti dell’Arte Povera e concettuale da Giuseppe Penone a Pier Paolo Calzolari. Notevoli anche i lavori di Castellani e Spalletti, le accumulazioni di Arman, il Senza Titolo di Gianni Colombo, la grande tela di Emilio Vedova che esprime la gestualità del colore come atto di protesta.
L’esposizione è organizzata dal Segretariato regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la Lombardia in accordo con l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
L’obiettivo primario è quello dell’allestimento in un Polo o Padiglione dell’Arte Liberata, un museo/centro studi permanente dedicato allo specifico tema del rapporto fra arte e criminalità sociale dei beni culturali confiscati. Un Polo che si vorrebbe realizzare a Milano.
La mostra è visitabile a ingresso gratuito nei seguenti orari: il giovedì dalle 12.00 alle 22.00; dal venerdì alla domenica dalle 12.00 alle 19.00 (ultimo ingresso sempre 30 minuti prima della chiusura); aperture straordinarie per gruppi e scuole sono previste la mattina dal lunedì al venerdì, con prenotazione obbligatoria (per info 02 80291217).
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