Nell’abbandono del tempo, nell’assenza dei carnefici, Desirée se n’è andata nel silenzio che sa giustificare e consolare. Aveva 16 anni. E l’età è un sorriso da valorizzare, da amare. La sua morte è sporcata da un contesto che si è alimentato nell’abbandono della politica, del controllo istituzionale, nell’assenza di un progetto, di una visione unificante e inserita nella comunità sociale, con una conflittualità dove la forza sapeva prevaricare la legalità, con la droga e lo spaccio sfacciato. Un’isola di rabbia, rivendicazione, criminalità dove l’abbandono fa comodo a chi governa, a chi amministra localmente e alla giustizia.
Un atto d’accusa forte per chi ignora, per chi dà la priorità al quieto vivere, per chi obbedisce ai dettami del partito di riferimento, per chi parla per sentito dire, per chi non si sporca le scarpe per verificare, ma, soprattutto per i ghetti e i luoghi abbandonati a se stessi per incuria e mancanza di responsabilità. Il riferimento ai buchi neri di Milano e a Sala è fortemente voluto. Quante Desirée in questa città possono morire per stupro e droga prima di smantellare l’abusivismo e lo spaccio?
Dichiara Boccia (PD) all’Huff Post “Se il presidente di un Municipio di Roma – dice -, come nel caso della vicenda di San Lorenzo, chiede con fermezza allo Stato nella sua interezza di intervenire, per presidiare con maggiore attenzione il territorio e lo Stato non risponde, significa che chi lo rappresenta non è all’altezza del compito che svolge; e quando questo accade per una sottovalutazione delle condizioni in cui si trova un territorio si chiede scusa mettendoci la faccia e si agisce di conseguenza”. Chiarissima la riflessione, ma il Sindaco è lo Stato
Pronta la replica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Gli anni di pessima amministrazione del Pd hanno aggravato i problemi di Roma, anche in materia di sicurezza – afferma -: il prefetto non può sostituirsi al sindaco, mentre una cattiva amministrazione può essere sostituita dai cittadini. Ecco perché il Pd è stato cacciato prima dai romani e poi dal resto degli italiani”. E il PD governa anche Milano.
La cronaca: Yusif, il quarto criminale, è stato arrestato a Foggia, nel ghetto di migranti a Borgo Mezzanone. Il suo obiettivo, secondo quanto fanno sapere gli inquirenti, era quello di fuggire all’estero. Al momento dell’arresto, secondo quanto riporta il Messaggero, avrebbe avuto con sé undici chili di droga.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano