Tre milioni di euro l’anno, questo è il costo della gestione privata stimato per la Biblioteca degli alberi, il nuovo parco pubblico di Milano. Si tratta di dieci ettari non recintati che sono stati appenaterminati e donati alla città dalla COlMA di Manfredi Catella, il quale ha tutta l’intenzione di mantenere l’intera area alla perfezione e il più a lungo possibile. Molti sostengono che sia una scommessa, come dire che è molto difficile pronosticarne il successo. Può essere, ma basta passeggiare per i grattacieli della zona di piazza Gae Aulenti per rendersi conto che Catella sta dimostrando che la sua è quantomeno una scommessa alla pari, nel senso che Porta Nuova è già da diversi anni tenuta in modo impeccabile. Scommessa sì, ma beneficenza no, per cui è facile immaginare che chi gestirà anche il nuovo parco abbia già un’idea precisa di come fare a raccogliere la somma : soprattutto sponsor ed eventi. La cifra in effetti è altissima e, come ha affermato l’assessore al verde Maran, serve a garantire “livelli di manutenzione più alti e sicurezza notturna … mentre le risorse pubbliche andranno ai parchi che hanno minore attrattiva dal punto di vista economico”.
I parchi centrali a gestione pubblica, Montanelli e Sempione in testa, che vengono assai sfruttati economicamente, proprio perché molto richiesti , verranno quindi per ultimi (speriamo non dopo il 2030) e per il momento dovranno accettare una manutenzione peggiore e una assenza di sicurezza notturna, anche se sono in teoria recintati, o dovranno seguire l’esempio virtuoso della Biblioteca degli alberi?
I parchi del Municipio 1, che più centrali di così non ce n’è, e le cui associazioni si sono da poco riunite in un sodalizio chiamato “Giardini Storici Meneghini”, dovranno continuare a ospitare eventi sempre più grandi e impattanti, financo da Guinnes dei primati, senza alcun incasso e senza alcuna contropartita in termini di salto di qualità di manutenzione e sicurezza? Atti vandalici, preservativi e altre schifezze, erbacce dilaganti, gabinetti indecenti all’odore e alla vista e scellerati cantieri, è questo lo standard quotidiano a cui si devono allineare gli “economicamente attraenti” parchi storici e monumentali a gestione pubblica? Se ad esempio paragoniamo i tre milioni della Biblioteca degli alberi ai Giardini Montanelli, che sono grandi il doppio e i cui alberi hanno centinaia di anni e quindi sono assai più complessi da curare rispetto ai giovani soggetti, l’importo per una gestione di qualità diventa di oltre 16.000 euro al giorno tutti i giorni e cioè 115.000 euro la settimana. E se sempre a puro titolo di esempio, ci ricordiamo dell’evento “Meet me Tonight” che si è svolto alla fine di settembre (due settimane di occupazione di mezzo parco per due giorni di eventi sulla ricerca scientifica) ci domandiamo: quanto avrà incassato il Comune? E, soprattutto, quanto è stato destinato ai Giardini? La risposta alla seconda domanda la conosciamo: ZERO euro. Quella alla prima no, ma di certo non 200 e rotti mila euro, perché di rotti sono stati solo i viali, la tranquillità dell’area giochi dei bimbi e le scatole di tutti i frequentatori abituali a causa di un allestimento e uno smontaggio delle strutture selvaggio, tracotante e irrispettoso.
.
Enrico Pluda
coordinatore di Agiamo, associazione volontari dei Giardini Montanelli
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845