Il pareggio rispecchia ciò che si è visto in campo. Oltre che per la classifica del girone il Milan è preoccupato per gli infortunati perché dal Villamarín di Siviglia i rossoneri escono malconci.
La prima mezz’ora è un film dell’orrore per il Diavolo, con la stessa sceneggiatura della gara d’andata, gli spagnoli tritano il centrocampo rossonero col palleggio e penetrano nella difesa di Gattuso come una lama calda nel burro portandosi in vantaggio. Poi il Milan prende coraggio e alza finalmente il baricentro, andando a prendere alto il Betis aggredendolo con ferocia e si capisce improvvisamente il perché in Liga gli andalusi facciano una fatica matta a fare punti. Il Betis inizia a subire la pressione rossonera e resta soffocato nella propria metà campo, da qui cambia la partita. Nel secondo tempo il Milan vuole ribaltarla e inizia a spingere con insistenza. Troppi giocatori non al meglio e alcuni di livello insufficiente per completare la rimonta che si ferma a metà col gol del pari di Suso.
La classifica nel girone non è bellissima, il Betis resta primo con un punto in più del Milan raggiunto dall’Olympiakos, il Dudelange a zero punti è matematicamente eliminato.
Ancor più della classifica preoccupa la situazione in infermeria, anche in vista della gara di domenica contro la Juve. Biglia è stato operato e lo rivedremo tra circa 4 mesi, responso che obbliga Leonardo e Maldini ad intervenire in quel ruolo nel mercato di gennaio. Non dovrebbe farcela per domenica Bonaventura, mentre Higuain e Calabria saranno valutati in questi giorni. Oltre a questi bisogna aggiungere Calhanoglu e Cutrone usciti nuovamente doloranti, Kessie che ha finito la partita zoppicando e Musacchio, trasportato in barella fuori dal campo dopo essere stato abbattuto da Kessie in uno scontro violentissimo.
Analisi tattica.
Milan 3-5-2. Betis 3-5-2
Il Milan parte male, non riesce mai a leggere le giocate del Betis e va in affanno per mezz’ora, incapace di contrastare il palleggio degli spagnoli che col giropalla mandano in tilt la fase difensiva rossonera. Il pressing è pressoché inesistente con Cutrone completamente isolato e anche quando il Milan ha il possesso non riesce mai a ripartire. Gattuso dà indicazione di alzare il baricentro e di passare al 3-4-3 alzando Calhanoglu sulla linea di Cutrone e Suso. Nel secondo tempo questo cambio tattico dà i suoi frutti perché il Betis non riesce più ad uscire pulito e viene soffocato dal pressing alto rossonero. Sui rinvii obbligati degli spagnoli il Milan recupera quasi sempre la palla e costruisce bene.
Milan-Juve.
Domenica c’è Milan-Juve, chiunque sa quanto sia forte la corazzata di Allegri, in classifica viaggia a ritmi insostenibili per tutti e non sarà di certo la battuta d’arresto in Champions contro il Manchester United a farla barcollare.
Il Milan avrà bisogno di maggior qualità per affrontare i bianconeri anche se la squadra di Gattuso sarà largamente rimaneggiata per gli infortuni. Ci sarà bisogno anche e soprattutto del cuore e della determinazione che hanno spinto il Diavolo alla vittoria nelle ultime 3 gare di campionato, in questo il Milan, dovrà assomigliare ancora di più al suo allenatore.
Andrea Mutti
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