Un concitato e drammatico episodio ha visto ieri come teatro lo stabile Aler di via dei Cinquecento 20, al Corvetto. Al quinto piano un appartamento era stato occupato solo la sera prima da una famiglia composta da un marocchino regolare di 44 anni, dalla sua compagna italiana 22enne e da due bimbi di 1 e 2 anni.
Intorno alle 11 di mattina il personale dell’Aler, arrivato per un’ispezione, si presenta nell’alloggio occupato e offrr all’uomo una collocazione alternativa, subito rifiutata. Intanto giungono sul posto anche i militari del Radiomobile e della pattuglia mobile di zona della Compagnia Monforte che, trovandosi di fronte a una scena di grande concitazione, cercano di riportare la calma. Improvvisamente però il marocchino, con in braccio il figlio più piccolo, scavalca il parapetto del balcone minacciando di togliersi la vita, per poi mettere in atto la minaccia cercando di buttarsi nel vuoto col figlioletto. L’intervento all’ultimo istante di un appuntato scelto e di un carabiniere scelto che riescono ad afferrarlo, riesce fortunatamente a scongiurare la tragedia.
Nel frattempo, mentre si svolgeva questa drammatica scena, sotto il palazzo si sono radunati una ventina di antagonisti dei comitati per la casa del Corvetto con lo scopo di bloccare l’operato delle forze dell’ordine.
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E’ ora di finirla di occupare case Aler. Sono al 90% marocchini spacciatori, delinquenti incalliti, sbandati.
Mi meraviglio delle donne italiane che sposano e fanno figli con questi animali.
Bravi le forze dell’ ordine polizia e carabinieri che svolgono loro lavoro egregiamente.
Ma l’ aria sta cambiando….forza Salvini