Sui muri di Milano sono comparsi manifesti con il logo ‘Azione antifascista’ con le scritte ‘Riconosci il nemico’.
E il nemico sono agenti in divisa, magistrati e leghisti.
Nella Milano della giunta Sala dove centri sociali, no global e anarchici vandalizzano sezioni della Lega e aggrediscono e spediscono in ospedale militanti leghisti (spesso anziani o donne) rei solo di fare volantinaggio in una piazza, dove insultano Israele e bruciano le sue bandiere in cortei antisemiti e pro Palestina, dove compaiono manifesti che inneggiano alla Lioce e agli altri assassini di Biagi e D’Antona, adesso arrivano anche questi manifesti che invitano a riconoscere il nemico.
Presupposto ad aggredirlo, magari ad eliminarlo dopo averlo riconosciuto, no?
È grave quanto sta accadendo a Milano, è grave il silenzio complice del PD, di Leu, della giunta Sala-Majorino, dei vari Bussolati, Peluffo ecc ecc.
Tutti zitti, a guardare, ma in questa deriva estremista qui rischiamo che dalle parole qualcuno di questi fanatici passi ai fatti. (post facebook Paolo Grimoldi – Lega)
Gravissimo infatti che il fascismo venga identificato negli agenti in divisa e nei leghisti. L’invito a riconoscere il nemico è senza dubbio un’espressione di odio, i tanti insulti a Salvini e le aggressioni ai poliziotti soprattutto da parte dei migranti è intollerabile. L’antifascismo poteva essere una Boldrinata per prendere più voti, ma il rispetto e il ringraziamento per le forze dell’ordine è un dogma che non va disatteso. In una comunità di diritti e doveri per una convivenza, questa guerra ideologica che ci riporta ai periodi bui fa paura.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano