La situazione è grave, ma per fortuna di noi sfortunati spettatori, nient’affatto seria. Salvini sfotte la Commissione EU sulla lettera per debito eccessivo. Non si arrenderà. Pronta la ridotta in Valtellina, Salvini intendere due avvenimenti: uno certo, le elezioni Europee, ed uno che nella sua mente appare centrale nella risoluzione delle presenti angustie. L’Arrivo di un tizio abbastanza anziano da Est, con un freddo vento alle spalle, un passato vestito di Rosso e seri problemi di alcolismo. No, non è Putin. Stavolta l’astuta strategia Governativa conta su Babbo Natale. E stavolta non ce ne sarà per nessuno. Quest’arma segreta di devastante potenza, d’altronde, deve sanare alcuni problemi che rischiamo di escalare velocemente.
Primo problema: tutti gli amici reali di Salvini in Europa, hanno improvvisamente scoperto chi ci rimetterebbe in caso di libertà di spesa Italiana. Eminentemente loro. Così, Kurtz ha riso in faccia a Salvini. Ed a breve giro di posta si è unito alla risata anche l’Ungheria. Non Orban in persona. Non ne valeva la pena. Il suo portavoce ci ha spiegato che potremo anche avere ragione, ma le regole si rispettano. Orban era impegnato a dire cose più importanti. Come, ad esempio, anche nella prospettiva di una vittoria dei sovranisti, lui dal PPE a trazione Tedesca non esce. E buon divertimento al buffo ometto in felpa che gira con tanta buona volontà in ruspa. Ma Budapest se ne frega e tira avanti.
Secondo problema: l’asta dei BTP è andata deserta. Babbo Natale deve essere stato in sciopero. È andata deserta nel momento politicamente più rilevante: quando i cittadini, i piccoli investitori, dovevano comprare. Non c’è stato alcun oro alla patria. Anzi, c’è stata una gigantesca, colossale, immensa pernacchia allo Stato. Un mio contatto su Facebook diceva che elettoralmente non significa nulla: chi possiede Bot è una minoranza in Italia. Vero. Ma è la parte produttiva della nazione. Che non crede più allo Stato. Ed alla sua possibilità di guidare la barca. Magari non fanno una maggioranza Parlamentare, ma fanno la maggioranza del PIL. È una cosa da poco, secondo voi? Secondo Savona no, infatti ha parlato di riscrivere la manovra. Non è più attuale. E perché non lo è più? Perché si è schiantata contro la realtà e non c’è nessuno con l’oro per ripararla.
Ricapitolando: chi avrebbe dovuto salvare la situazione ha scoperto di avere altro da fare. Le geniale idee del Bibbitaro non hanno la copertura economica degli amici del Capitano. Il quale starà, non essendo uno sprovveduto, domandandosi per quanto questa gente dirà che vuol votare per lui. Perché, se smettono loro, magari perde solo il 5%, ma perde anche la sua identità. E non è una cosa da poco. Perché i voti vanno e vengono. L’identità no. Una volta persa, ricostruirla è un disastro. E lo scrive una persona che, guardando qualche politico del proprio partito, si domanda quando vi sia stato il funerale della rivoluzione liberale. E dove fosse, quando è stato celebrato. O perché Babbo Natale non arrivi più in viale Monza.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,