Hanno sconfitto l’arroganza e il dispotismo dell’illegalità, nel nome del diritto, della determinazione, della perseveranza. Sono i cittadini che vivono oggi in via Porpora 161 che hanno sperato, cercato, masticando ogni giorno una conquista, anche se piccola, per quella visione di rinascita da perseguire. Con la fierezza di chi ottiene, può mostrare, perché la lunga attesa li ha premiati. Ma il groviglio di abusi inconfessabili, di complicità nascoste, di affari illegali, di connivenze inimmaginabili erano difficili da conoscere ed eliminare. Necessitava una persona responsabile che avesse tempo e cura per conoscere, verificare, seguire i lavori, ma soprattutto ascoltare le mille istanze di chi crede ancora che si può, anzi si deve riportare alla normalità e alla legalità un frammento storico e dignitoso di Milano. Un consigliere I.E. ha abbracciato una causa apparentemente disperata, a nome di vari proprietari. “Il Cairo”, circa cento unità immobiliari distribuite su due palazzi, così veniva chiamato lo stabile, negli anni del boom economico, era ricordato come il palazzo della trasgressione, meglio: il palazzo della Vergogna. Per una storia lunga e mai risolta. Spaccio, droga a fiumi, occupazioni abusive, prostituzione, minacce, ricatti, degrado e aggressioni. I residenti legali in minoranza subivano e si sentivano prigionieri in casa. Un “fortino” diventato zona franca per un’illegalità diffusa, dove non era garantita la sicurezza a causa del degrado creatosi negli anni per via della crescita a dismisura del debito condominiale, arrivato a oltre 300.000 euro. Per quasi dieci anni lo stabile è rimasto addirittura senza serratura di ingresso; in ogni assemblea condominiale il fatto veniva giustificato con la mancanza di fondi per la sostituzione e raccontando che poi l’avrebbero rotta lo stesso, quindi non sarebbe servita a niente una serratura d’ingresso nuova. Questo favoriva sempre di più lo spaccio e i vari locali dormitorio presenti all’interno dello stabile. Racconta I.E. “A Febbraio nel 2016 a fatica abbiamo raggiunto la maggioranza per cercare di cambiare l’amministrazione, e finalmente dopo 5 anni di tentativi, è stato eletto il nuovo amministratore Fabio Fenaia. Un passo importante. Le morosità erano altissime, alcuni proprietari non avevano mai pagato le spese condominiali per oltre vent’anni, altri addirittura neanche il mutuo, e così è stato per un numero elevato di appartamenti e con l’immondizia che aveva invaso anche le parti comuni e il cortile, il sottotetto pieno di materassi, ed anche nelle cantine, rifiuti e macerie abbandonate ovunque. Per evitare che dei disperati andassero a dormire nei sottotetti, com’erano soliti fare, avevamo addirittura saldato le porte di entrambi i solai. Tutto testimoniato nel febbraio 2016, dai quotidiani locali, avvisati dagli abitanti del quartiere preoccupati per lo stato di abbandono. C’è stato anche un servizio di Rai uno, dove lo stabile veniva indicato come il palazzo della vergogna a Milano. Quando si sono preoccupati di liberare i solai e le cantine negli spazi comuni, hanno quantificato in circa 70 tonnellate i rifiuti rimossi, liberando gli accessi e i corridoi, negli spazi condivisi.
Con la nuova gestione cambia tutto.
L’inizio è stato richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno risposto in maniera significativa, con retate e con alcuni arresti, quindi sono stati allontanati molti spacciatori e delinquenti abituali, di varie nazionalità, ovviamente non mancavano le minacce di morte ai pochi condomini che si erano opposti al declino. Successivamente abbiamo iniziato a cercare nuovi investitori, tramite agenzie immobiliari di fiducia, che fossero attente a selezionare i compratori degli appartamenti, per sostituire i vecchi proprietari, morosi con il condominio e con la banca, inoltre un anno abbiamo recuperato oltre 150 mila euro, arginando le perdite con la vendita all’asta di vari appartamenti. Per il recupero dei crediti siamo stati supportati da uno studio legale importante, che ci ha dato fiducia, anche senza fondi, e con le finanze dissestate.
Abbiamo avviato la ripresa dello stabile, dotando il palazzo di un sistema di videocamere che monitorasse tutti gli spazi comuni, e gli ingressi, inoltre abbiamo rinnovato gli interni e gli impianti elettrici condominiali, oltre all’installazione di nuova citofoniera, aggiunto una bacheca virtuale a scorrimento con i vari avvisi ai condomini ed inquilini, oltre ad aver creato una chat condominiale, per favorire la comunicazione tra proprietari ed amministrazione.
Abbiamo costituito una task force interna di persone che in base alle proprie competenze hanno contribuito alla bonifica, al controllo, praticamente abbiamo reinventato tutto, rimettendo ordine, e dando continuamente vari messaggi di cambiamento. Purtroppo ci sono voluti due anni per eliminare gli inquilini abusivi, che avevano occupato illegalmente alcuni appartamenti, anche se oggi rimane ancora qualcuno che occupa senza titolo abusivamente un alloggio di proprietà del demanio. Oggi la nostra pazienza merita ampiamente questa rinascita: Abbiamo fatto tutto da soli, con fiducia.” (i due link riportano l’elenco dei lavori di ristrutturazione fatti). Tutti i fornitori che hanno accettato di “sposare la causa”, ossia adoperarsi per la ricostruzione e la rinascita, sapevano bene che all’inizio questo non avrebbe fruttato molti soldi, e ringrazio coloro che hanno accettato lo stesso, sacrificando tempo e guadagni.
Ora Milano ha riacquistato un “pezzo” perduto e il “grazie” ai cittadini perbene che si sono impegnati, è dovuto.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
L’impegno ha ripagato. Congratulazioni a chi si è impegnato per il recupero del condominio
Salve. Su Google mappa, mi sembra di avere visto che è stata tinteggiata la facciata, è stata rifatta anche quella sul cortile interni? Grazie