È andata proprio come non doveva andare. Il Milan aveva tre risultati a disposizione per qualificarsi, la vittoria, il pareggio e perfino la sconfitta con un gol di scarto ma perdendo 3-1 saluta l’Europa League.
Come nella stagione scorsa contro l’Arsenal, anche stavolta ci sono dei gravi errori arbitrali a condannare i rossoneri, soprattutto il rigore decisivo concesso ai greci e completamente inventato dall’arbitro. Furioso Leonardo a fine partita che chiede in diretta l’introduzione del VAR anche in Europa e ha perfettamente ragione. Inaccettabile anche il comportamento dei raccattapalle che nei minuti finali continuano a buttare in campo palloni su palloni per interrompere il gioco, riuscendoci e impedendo di fatto di poter giocare, con l’arbitro che non fa recuperare.
Il Milan però deve prendersela più che altro con se stesso, perché al netto degli errori arbitrali c’è una prestazione non all’altezza delle competizioni europee, in Europa si va avanti solo se si comandano le partite, altrimenti si va a casa ed è per questo che il Milan viene eliminato. Oggi il Milan non ha i giocatori adatti per comandare la partita, è vero, perché non ha palleggiatori in mezzo al campo, allora quando gioca sui ribaltamenti di fronte deve andare in gol nelle numerose occasioni che crea, invece spreca sempre tutto. Calhanoglu è il solito fantasma e fa il solletico, Higuain e Cutrone sono sempre imprecisi, Castillejo è molle, impensabile passare il turno mostrando questa pochezza sotto porta.
La gara di Atene è l’epilogo di un girone giocato sotto la sufficienza, 5 volte su 6 partite il Milan è andato in svantaggio, ha perso e pareggiato contro il Betis, ha preso 2 gol in casa contro il Dudelange e sono proprio questi 2 gol a pesare nel conteggio finale della differenza reti che condanna i rossoneri.
Non sapremo mai se al completo lo sarebbe stato, ma questo Milan, per attitudine, per organizzazione, per mentalità, non è pronto per la dimensione europea.
Andrea Mutti
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