30 minuti in coda per percorrere 500 metri in un unico serpentone che da Città Studi porta al sottopasso di via Bassini.
Il rimedio di variare a chiamata i nuovi semafori posizionati dall’Assessore all’Urbanistica Marco Granelli in corrispondenza dell’attraversamento della pista ciclabile che costeggia la massicciata ferroviaria terminado nel nulla, NON HA PORTATO RISULTATO.
Il blocco del traffico causato in entrambe le direzioni che ha prodotto conseguenze di rallentamento alla viabilità in tutti i quartieri confinanti, ha costretto i Vigili Urbani e i tecnici del Comune a recarsi nuovamente in loco per cercare una coordinazione migliore tra i semafori esistenti che riduca il disagio indotto.
A subirne le conseguenze più gravi sono gli esercenti e i residenti che hanno riscontrato un notevole incremento dell’inquinamento atmosferico ed acustico dovuto all’accrescimento del traffico.
E’ singolare che a causare l’innalzamento delle polveri sottili sia la stessa amministrazione che poi si ritrova costretta ad attivare le misure anti smog per lo sforamento del PM10.
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