Aveva cercato di rubare una voce che parlasse del più e del meno, delle stupidaggini di un giorno di festa, dell’abito nuovo che nasconde i fianchi prosperosi e “ma come è diventata grande Elisa” e “è proprio gustoso questo brodo”, e poi tirare tardi, con gli occhi che si chiudono e ci sono le luci, tanti colori sull’albero che canta il Natale. Non c’era magia e neppure una voce in quella notte di Natale nella casa di M. a Marano. Non è fantasia, non è un modo per drammatizzare, ma un episodio che la cronaca ascrive al cedimento di una solitudine soffocante, senza scampo. 90enne, invalida inscatolata nel silenzio di una casa diventata opprimente. Con la voce sommessa del pudore, telefona ai carabinieri “Voglio solo parlare un po’, sono sola, i miei figli sono lontani” Una richiesta di vita, in quella notte che ricorda la nascita della vita. Non è un’emergenza per un crimine o la segnalazione di un gesto illegale, ma un grido d’aiuto per un tempo di normalità. E’ un’emergenza assolta immediatamente, perché le parole ridiano un senso alla festività e ricordino l’esistenza di chi sa ascoltare. Il coraggio e la fantasia di tendere una mano per sconfiggere una solitudine aberrante è anche speranza e volontà. I carabinieri, inevitabilmente, hanno successivamente segnalato la difficile condizione della donna ai servizi sociali di Marano e, si spera, che le voci si susseguano allegre nella casa di M.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Il caso è commovente, ma purtroppo, di questi tempi, rispondere e “dilungarsi” nelle telefonate con voci sconosciute – mi hanno detto gli esperti – è anche “pericoloso”, per ciò che ne può seguire di elementi personali, di localizzazioni e di altre anche mezze notizie che possono concretizzare un rischio. A queste amarezze conclusive, purtroppo, ci fa giungere la nostra civiltà attuale.