“Non amano seguire le regole e non sono interessati all’integrazione i nomadi che hanno occupato illegalmente le terre della società Autostrade per perseguire le proprie abitudini.
Un costume immutato nel tempo che vede queste comunità vivere in mezzo alla spazzatura da loro prodotta.
Mangiano, dormono, cucinano, urinano, defecano in un arco di pochi metri.
Un “housing sociale” determinato dalla propria cultura rimasto involuto nel corso del tempo che si continua a tramandare di generazione in generazione grazie all’immobilismo di chi giustifica e santifica questo immorale stile di vita.”
Così scrive Lambrate Informata per denunciare con rabbia ma anche amarezza, un nuovo campo rom sotto la tangenziale Est. Le famiglie rom di Rubattino vivono così, come capita, in un accampamento improvvisato che diventa stabile, non si sa fino a quando, in mezzo ai rifiuti. I bambini sono bambini e saltano, giocano, si divertono, in un degrado senza speranza. I bambini sono tanti nel fango, sulla ghiaia, i giocattoli sporchi e sparpagliati, le tende issate come capita: un mondo senza igiene nella sporcizia che divora gli spazi, che annulla il futuro. “Ma questa non è povertà” osserva giustamente Lambrate Informata, “ma è stile di vita”. Purtroppo occorre anche osservare che con un giro d’affari di decine di milioni di euro, Milano è una città bramosamente interessata all’accoglienza.
Grazie ai contributi statali, i pezzi da 90 dell’ospitalità milanese collaborano da anni con la Prefettura per garantire ai migranti stranieri i loro diritti umanitari.
Sul territorio meneghino sono sorte come funghi Onlus, Associazioni, Cooperative, Enti, Centri sociali che offrono soluzioni abitative, 3 pasti al giorno, contributi economici, istruzione, assistenza medica, psicologica e legale…tutto a titolo gratuito!
Una vera e propria benedizione per qualsiasi bisognoso ma non per il gruppo di persone che ha scelto il ponte della Tangenziale Est nel quartiere Rubattino, come proprio covo per vivere. (Lambrate Informata)
L’incoscienza, l’inciviltà, la chiusura, la furbizia, il disprezzo per ogni forma di igiene rimangono comunque come atteggiamenti abituali, ma i bambini inconsapevoli che conoscono e dormono nel degrado sono la testimonianza che l’integrazione è necessaria, ma va operata con intelligenza e sensibilità.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano