L’ultima indiscrezione è di ieri: vi conviene accettare la prima proposta, la seconda sarà molto, molto più lontana. È la classica proposta che non potete rifiutare. Leggetela con la voce de Il Padrino. E capirete, d’un tratto, cosa resta del sogno di Casaleggio di un reddito universale. Ah, per la cronaca: non cambierà nulla nella realtà. Ma qui di reale non c’è nulla. È tutto un gioco di ombre. Paraventi che nascondo silhouette. Il primo lavoro non ti piace? Lo rifiuti? Il secondo è a 6000 km, come Checco Zalone mandato al Polo Nord in Quo Vado.
Non ti va bene? Non c’è problema, anche se sei obbligato ad accettarlo perché sono passati dodici mesi, ti presenti, spieghi al titolare che non hai la benché minima voglia di lavorare e farai il meno possibile e pure male. Dopo sette giorni vieni licenziato. E riprendi il ciclo.
La norma non cambia nella sostanza: saranno soldi regalati a chi non vuole lavorare. E chi vuole lavorare, già oggi non si rivolgeva ai centri per l’impiego se non per prendere la disoccupazione. Cambierà qualcosa? Succederà qualcosa di epocale? No. L’ultimo colpo all’impianto l’ha dato la Lega imponendone l’estensione ai disabili, che un lavoro è assai improbabile lo trovino mai. E proprio leggendo quella polemica ho avuto l’illuminazione. Salvini è, sotto mentite spoglie, Casaleggio Senior che si vendica dalla tomba. Vedete, talvolta lo dimentichiamo, ma il reddito di cittadinanza, era originariamente incondizionato. Il frutto edenico del lavoro robotico. Visto che le macchine lavoreranno al posto nostro, noi potremo vivere senza lavorare.
Poi, di compromesso in compromesso, eravamo arrivati ai famosi 780 euro. Quelli che i ragazzi meravigliosi avrebbero garantito a tutti, perché bastava tagliare gli sprechi e fare deficit. Siamo arrivati al punto che tutti si applicherà solo agli abitanti dei campi nomadi e che, per riuscire a trovare un Matteo nella massa di Ahmed che avrebbero avuto diritto ad incassarlo, si è dovuto introdurre il requisito della cittadinanza da dieci anni.
E poi paletti su paletti su paletti. Si direbbe che questi robot non sia così efficienti. Non ci riescono neppure a mantenere. L’altra ipotesi, ovviamente, è che l’economia gestita da robot fosse un delirio mistico, che i soldi non ci siano mai stati e che metà Italia si sia volutamente e consciamente fatta prendere per i fondelli.
Lascio a voi decidere, tanto questa manovra non cambierà assolutamente. E Salvini deve decidere cosa fare da grande, perché non ci saranno sempre dei barconi su cui bloccare disperati per cambiare argomento. E, tra chi produce, la pazienza sta rapidamente finendo.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,