L’analisi e la chiarezza sulla politica attuale di Mauro Mellini

Attualità

Milano 21 gennaio – Grottesco il Governo. Grottesco il Parlamento dove si parla a vanvera o ci si lamenta pietosamente. E si tace di fronte alle più assurde prevaricazioni ed ai gesti inconsulti valutabili più dagli psichiatri che dai politici.
Grottesca è la Confindustria, grottesche le Banche ed, in genere, i “poteri forti” che assai debolmente reagiscono alle cazzate di Governo e Maggioranza.
Grottesca la Chiesa Cattolica che ha dato fino a poco tempo fa un mezzo sostegno al Governo e che ora dà una mezza opposizione, limitata sembra a ciò che riguarda i migranti, non quelli invece, già “migrati” e quelli “migrandi”. Grottesca la stampa in cui il buon senso di molti (non moltissimi) giornalisti, il senso del ridicolo residuo di altri, le preoccupazioni dei padroni dei giornali che pagano gli stipendi sembra che non bastino a superare le inveterate abitudini di non dir mai tutto il male possibile e doveroso a chi sta al Governo e tiene in mano il metodo delle pentole RAI ed altrove, e soprattutto, che non se la sente di alzar la voce senza che vi sia un partito serio al quale presentare il conto.
Grottesca è l’opinione pubblica.
Guardatevi attorno. Faticherete assai a trovare un amico, un conoscente, un passante che vi dica bene del Governo, di chi sta a Palazzo Chigi o, nei dintorni, che non vi dica che è d’accordo con Salvini perché questi brutti musi neri oramai te li trovi anche nel piatto della minestra, che vi dica male di Di Maio che se li prenderebbe tutti.
Ma, poi il calo dei Cinque Stelle sulle previsioni di voto è sensibile ma non catastrofico. E, magari l’aspirante brigadiere di P.S. Salvini, capitan Fracassa etc. etc. cresce pure di diversi punti.
C’è una riluttanza diffusa ad alzare la voce di quanti dicono NO. C’è troppa gente che sente il bisogno, dettato, in sostanza dalla paura, di rispondere sempre “io in politica non voglio immischiarmi”. E porge così le sue ingloriose terga ed annessi e connessi a chi, in nome dell’antipolitica fa una politica che, come si dice a Roma, “manco li cani”.
L’antipolitica continua a tenere in ostaggio le menti di una Maggioranza tutt’altro che silenziosa, che mormora forte e diffida di tutti. Ma abbaia (e “abbozza”) e non morde.
La situazione diventa ogni giorno più pericolosa. Mentre sembra che la distruzione delle libere Istituzioni della Repubblica avvenga tra la disinvolta disattenzione di tutti, c’è il rischio che la reazione al grottesco sgangherato di questo rissoso Governo degli “Amici del Bar dello Sport” esploda all’improvviso chi sa come, danneggiando quello che resta della nostra libertà e della nostra economia.
E’ già avvenuto e sintomi allarmanti (per chi la storia non la chiude nel cassetto) si profilano del rischio che ciò si ripeta.
A tutti gli Italiani che non hanno perso ragione e senso della propria dignità un accorato appello: non fate spallucce, non fate finta di non vedere.
E non aspettate che sia troppo tardi.

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