A Granelli invaso da uno spirito d’onnipotenza, conviene abbassare i toni sull’aumento biglietto ATM

Milano

Granelli inteso come assessore ai Trasporti di Milano, alza la voce con tono ultimativo: “Senza fondi non si può migliorare il servizio” Il servizio naturalmente inteso come ATM e i fondi sempre naturalmente provengono dall’aumento al biglietto. E si parla di soldi, sempre di soldi e si parla di gente che viaggia per necessità, obbligata a certi percorsi. Obbligata anche a pagare senon può andare a piedi. Perché il decisionismo di Granelli e Giunta è tassativo e improrogabile. Al cittadino inerme che non capisce un aumento così improvviso e ricorda quello di Pisapia non rimane che adeguarsi, brontolando. Il nodo è quella tariffa integrata che coinvolge un’accettazione anche da parte della Regione e che, nonostante gli incontri con un’infinità di tecnici, rimane oggetto di riflessione. Ma non bisogna dimenticare una Giunta in cui ogni componente si sente un ipse dixit che ha sempre ragione e che, con il birignao del privilegiato, Granelli interpreta con maestria. Imbufalito rilascia un’intervista a Repubblica e si scaglia contro i ritardi decisionali di Fontana. «Dobbiamo partire ad aprile», spiega l’assessore. Che punta a estendere, almeno sulla carta, la riforma a Città metropolitana e Monza e Brianza. «Il sistema è unico e la delibera va approvata nella sua interezza adesso, anche se dal punto di vista operativo possiamo prevedere più passaggi nei prossimi mesi». Per Granelli è arrivato il momento che Regione autorizzi l’operazione che dovrà portare all’integrazione delle tariffe in tutta la Lombardia, comprendendo l’aumento a 2 euro.

Dopo questo ultimatum, osserva Comazzi (F.I) “Toni e contenuti delle esternazioni rilasciate a mezzo stampa dall’assessore alla Mobilità di Milano Marco Granelli sono inaccettabili, e mettono in luce un certo nervosismo che forse si respira tra le fila del Pd” afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “In merito al dibattito sul tpl, il governatore Attilio Fontana e il sindaco di Milano Beppe Sala si sono confrontati sui punti decisivi e sulle tempistiche, stabilendo inoltre che a esprimersi in materia sarà il consiglio regionale. Trovo quindi inopportuno che un assessore di Milano entri a gamba tesa nella discussione, prendendosi la libertà di concedere “ultimatum” a un’istituzione dalla storia importante come Regione Lombardia. Granelli abbassi i toni e torni ai suoi impegni di assessore: considerata la pessima gestione di cui ha dato prova fino a oggi, credo ci sia tanto lavoro da fare e poco spazio per polemiche gratuite”.

Una volta si diceva: parole sante.

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