Avete presente gli ottimisti compulsivi? Quelli che quando cadono da un palazzo di cento piani dicono che va tutto bene per i primi 99? Ecco, quelli siamo noi oggi. Un paese in traiettoria verticale a velocità terminale che puntano dritti verso la realtà. Non è un’analisi mia, lo dice il Fondo Monetario Internazionale. Ovvero la voce dei creditori. E sottolinea due realtà estremamente pericolose che si stanno intrecciando pericolosamente: rischi sovrani e rischi finanziari. Vediamoli nel dettagio:
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i rischi sovrani sono quelli sul debito e sui conti dello Stato. I quali stanno rischiando di esplodere in ragione di quota 100, reddito di cittadinanza e garanzie future sull’Iva. Chiariamoci: quest’anno a Dicembre dovremo aver tagliato 23 miliardi di spese o introdotto altrettante tasse, altrimenti l’Iva schizzerà oltre ogni limite sostenibile. Questo significa che delle due l’una: o quanto fatto fino ad oggi si fa magicamente sparire, oppure mancheranno i soldi per fare qualsiasi altra cosa. Ma non è finita qua: anche la sola incertezza rischio di far esplodere crisi imprevedibili sui costi del debito.
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A tutto questo si aggiunge un rischio finanziario, ovvero un mix tra problemi a pagare i debiti passati ed un sistema bancario che sta soffrendo grandemente. Ogni tanto qualcuno sostiene che un grande debito pubblico coincide con una grande prosperità della nazione. Ovviamente è un delirio. In Italia soprattutto, perché abbiamo furbamente scaricato tutto sulle banche, i cui cda sono pieni di politica. Prima che di politici. E che hanno comprato debito pubblico come se non ci fosse un domani. I risultati sono davanti a tutti. Adesso che stanno per crollare, mancano persino i soldi da ridargli per salvare la situazione.
Inoltre,la crescita su cui si era basata l’intera manovra, che doveva essere all’1,5 è appena stata tagliata allo 0,6. Togliendo ulteriore ossigeno ad un paziente la cui morte potrebbe precipitare l’intero mondo nel caos. La colpa non è necessariamente di Di Maio. Ma averlo al timone oggi è garanzia di sciagura. Questo il FMI non lo dice, lo dico io. Ma la situazione è quella che è e la prima preoccupazione del governo oggi è prendersela con i nostri creditori. Non vedo proprio cosa possa andare storto.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,