C’erano una volta le slide con i gufi di Renzi. Oggi invece ci sono quelle tutte colorate di Di Maio per presentare il reddito di cittadinanza, la paghetta di Stato pagata con le tasse degli italiani. “Nessuno potrà restare sul divano” rassicurano i grillini, ma facciamo fatica a crederci.
Anche perché si prevede una complessa procedura di accesso, oltre a ingorghi presso i Caf e le altre strutture pubbliche del tutto impreparate a reggere l’onda d’urto.
Se poi all’erogazione del reddito non seguiranno offerte di lavoro, potranno sempre dare la colpa ai centri per l’impiego che finora hanno intermediato meno del 3% dei contratti di lavoro attivati. E l’avere stanziato risorse per il potenziamento di questi centri non basterà a costituire un alibi. Ma di fronte alla propaganda, tutto diventa possibile.
Mariastella Gelmini (F.I)
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