Sala vuole rincari Atm e boccia l’autonomia, ma il PD teme la perdita di consensi

Milano

Silenzio, parla Sala. Uno che ha capito tutto, che tiene le mani libere e lontane dai partiti perchè può dire, promettere, sconfessare, rimangiarsi le idee, andare e venire da un progetto all’altro, fingere vicinanza agli ultimi, sindacare autorevolmente. O così pensa lui, un manager che ha avuto fortuna, che dovrebbe conoscere la valenza di un bilancio, che da Sindaco non può omettere dimenticando una “voce” fondamentale del bilancio comunale. E, beato lui, non conosce le difficoltà dell’indigenza, la necessità del trasporto, la pericolosità dei mezzi pubblici. Il suo è un guardare dall’alto, sentenziare che il PD va riformato, che sull’integrazione dei migranti la sinistra ha fallito, che la visione che ha lui non si discute, che i ritardi non dipendono dalla Giunta. Ma quel dare linee e proposte con il modello Milano che ancora nessuno ha capito veramente, sempre nelle parole, sta diventando noioso. Soprattutto oggi che vede nella Regione un nemico da ridicolizzare perché quell’autonomia votata con convinzione da 3 milioni di cittadfini potrebbe ledere o in qualche modo sminuire la grandezza di Milano. E denigrare Fontana che ha detto no all’aumento delle tariffe, sembra una ripicca di basso profilo, una rivalsa gratuita. Di autonomia vivremo tutti meglio, dell’aumento del biglietto dopo quello effettuato da Pisapia, vivremo tutti peggio. E il Pd, da sempre campione di opportunismo, ha capito che questi atteggiamenti fanno perdere consenso e le votazioni europee si avvicinano. Sala sta diventando ingombrante anche nella sinistra.

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