LA Storia non può morire nelle gole carsiche che ancora hanno il sapore del sangue versato da circa 1500 martiri italiani. La Memoria è dirompente come la verità, la giustizia, il martirio. Le Foibe sono il manifesto orrore di un’ideologia aberrante, di un fanatismo acritico, di una irrazionalità ingiustificabile. L’opposizione di una sinistra senza occhi che si rifugia nel mito generalizzato d’appartenenza al bene sempre e comunque per il solo fatto di essere ascritta ad una parte privilegiata, manca totalmente di obiettività. Il 10 febbraio sarà il giorno del Ricordo, una data che riassume un capitolo tragico della nostra storia e di un territorio, la Venezia Giulia, sconvolto da violenze ed eccidi durante e dopo il SECONDO conflitto mondiale. Dal 2004, il “Giorno del Ricordo”, è dedicato alle vittime delle foibe e alle migliaia di esuli costretti a lasciare l’Istria e la Dalmazia, dopo la guerra. Le polemiche sono nate quando è diventata pubblica l’iniziativa dell’Anpi che per domenica prossima ha stabilito di dar vita ad un dibattito a Parma su tesi revisioniste e negazioniste sulle Foibe. L’Anpi sponsorizza il convegno a cui i parteciperanno registi e storici in prima fila sul fronte revisionista. Per amore di verità e di rispetto Rai 3 ha deciso di proiettare in prima serata venerdì 8 febbraio il film Land – Rosso Istria, che racconta la tragedia delle foibe attraverso la drammatica vicenda di Norma Cossetto, e che fu presentato alla Mostra del cinema di Venezia. Purtroppo il film ha subito un feroce ostruzionismo con una programmazione in poche sale e limitata nel tempo. La messa in onda da parte della Rai è una vittoria come ha spiegato la deputata di FdI Paola Frassinetti, sottolineando che questo film «attraverso la vicenda di Norma Cossetto, rende benissimo l’idea della persecuzione contro gli italiani attuata dai partigiani comunisti di Tito». Con questo film molti italiani resteranno scioccati, perché ritengo che ancora nella coscienza del nostro popolo questa tragedia non sia assimilata. C’è una mozione già sottoscritta da Lega e Forza Italia, che spero venga votata all’unanimità, perché venga chiesto che nelle scuole, di foibe siano chiamate a parlare solo persone indicate dalle associazioni di esuli e «non l’Anpi o altri soggetti che tendono a sminuire o fare revisionismo, perché altrimenti si svilisce il Giorno del ricordo e si fanno cento passi indietro».
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano