Lo scorso anno la stazione Mm di Porta Venezia aveva ospitato un grande murales arcobaleno, messaggio pubblicitario di Netflix. Durante il Gay Pride poi il murales era diventato il simbolo del cosiddetto gay District che sorge a sinistra di corso Buenos Aires e quindi le comunità lgbt avevano chiesto di non cancellarlo. Il tutto in maniera informale e gratuita.
Nei mesi scorsi Nike aveva poi chiesto di fare una copertura pubblicitaria di tutta la stazione di Porta Venezia e il gestore ATM attraverso la sua concessionaria IGP aveva stipulato un contratto pubblicitario di ben 400.000 euro.
Non avevano però fatto i conti con le associazioni Lgbt che hanno protestato col Sindaco. Passa mezza giornata e Beppe Sala chiede subito ad ATM di lasciare dove è il murale arcobaleno.
Dal punto di vista legale questo significava esporsi a penali e disdette ma, di fronte a un desiderio esplicito del Sindaco, anche la concessionaria pubblicitaria IGP, che lavora con concessioni comunali, ha preferito abbozzare, far brutta figura col cliente e far contento il Sindaco con la sua giunta.
Questa storia è particolarmente istruttiva. Di fronte a richieste di associazione amiche del Sindaco e della sinistra non c’è procedura o regola che tenga. Quindi se la richiesta delle associazioni gay comporta un minor introito per le casse di ATM e Comune nell’ordine di 100.000 euro fa niente: loro sono amici e se fanno pressione devono essere accontentati.
Piacerebbe a tutti fare come Beppe Sala: mostrarsi illuminati, fare gli splendidi coi soldi degli altri, in questo caso coi soldi del bilancio ATM, mentre tra l’altro si chiede un aumento del biglietto ATM.
Una ultima curiosità: come sarebbe finita questa vicenda se a chiedere di strappare contratti e procedure fosse stata un associazione cattolica ? Immaginiamo la risposta di Sala : le regole valgono per tutti e non possiamo fare favoritismi.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Condivido in pieno questo intervento.
Non ho letto nulla del genere sui quotidiani (ma spero di venire smentito).
Aggiungo alcuni spunt per la nostra amministrazione comunalei:
per l’orgoglio dei cannaioli e degli spacciatori, la fermata della Stazione Centrale potrebbe venire tapezzata da foglie di Cannabis,
per l’orgoglio cinese forse si presta bene la fermata di largo la Foppa: China Town e il carnevale cinese lo meriterebbero!! … ma non credo che i cittadini di corso Garibaldi gradirebbero.
Caro Sindaco, è proprio vero che manchi di neutralià.
Ed e’ vero che questo atteggiamento, nel momento in cui si chiede di aumentare il biglietto dell’ATM, è un boomerang colossale. Una gaffe imbarazzante.
Ma queste cose oggi nessuno le puo’ dire, ahime’.