BRUNETTA (FI): “LE DICHIARAZIONI DI SALVINI LASCIANO PERPLESSI, È L’UNICO A CREDERE CHE L’INTERVENTO CORRETTIVO NON SIA NECESSARIO. CI PIACEREBBE SAPERE DI QUALI DATI DISPONE PER SMENTIRE I MAGGIORI PREVISORI INTERNAZIONALI”
Dopo i primi calcoli effettuati con i dati macroeconomici aggiornati, lo stesso premier Conte ha ammesso la necessità di effettuare la manovra correttiva. Dello stesso tono sono state anche le dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti. Ieri, però, il leader della Lega Matteo Salvini ha categoricamente smentito che il Governo effettuerà questa manovra, aggiungendo che “non ci saranno nuove tasse, non ci sarà una patrimoniale, le tasse sui conti correnti o sulla casa”, rilanciando, invece, sulla possibilità di ridurre l’IRPEF, senza però specificare con quali risorse. Le dichiarazioni di Salvini lasciano, ovviamente, molto perplessi. Non solo perché smentiscono clamorosamente le parole dette dal sottosegretario Giorgetti, ma perché egli è l’unico a credere che un intervento correttivo non sia necessario.
Le possibilità per giustificare le parole di Salvini sono soltanto tre. La prima è che menta sapendo di mentire, essendo pienamente consapevole che, alla fine, la manovra correttiva sarà necessaria. La seconda è che continui a credere che il Pil italiano del 2019 crescerà davvero del +1,0%, l’unica che giustifica un rapporto deficit/Pil al 2,04%, andando contro tutti i principali previsori nazionali e internazionali che ormai stimano una crescita zero o, addirittura, negativa. Se così fosse, ci piacerebbe sapere da Salvini di quali dati o avanzati strumenti di analisi macroeconomica dispone per poter battere le previsioni di Fondo Monetario, Commissione Europea, Banca d’Italia, UPB, REF, Moody’s, Fitch, Goldman Sachs, PIMCO e molti altri ancora. Avesse davvero ragione meriterebbe la cattedra di Economia all’Università di Harvard. La terza, infine, è che Salvini si renda conto del peggiorato quadro macro e di finanza pubblica ma non voglia rispettare gli impegni presi con Bruxelles. In questo caso, l’Europa reagirebbe con l’apertura della procedura d’infrazione per debito eccessivo evitata per un pelo lo scorso dicembre, proprio grazie a quelle promesse fatte, e i mercati finanziari comincerebbero di nuovo a vendere in massa BTP, non credendo ormai più ad una sola parola di questo Governo di buoni a nulla. Gradiremmo sapere dal ministro Salvini quale di queste tre ipotesi è quella corretta”.
Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia.
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