Dalla Guinea, 23enne, irregolare, uno di quelli che sanno organizzarsi, col fiuto di che cosa sa rendere il massimo, senza troppa fatica. E’ presto detto: pensato assunto come fattorino da Glovo, misurava Milano con la bicicletta tutto il giorno, ma univa al lavoro ufficiale, un secondo lavoro, inventandosi spacciatore di droga senza creare sospetti. Forse ha creduto che gli italiani creduloni fossero facilmente ingannati, che la copertura di un’occupazione discussa e guardata con benevolenza, fosse impermeabile e sicura, ma non è andata come voleva. La sua chiamiamola integrazione, si è rivelata una furbata stupida e inutile. La celerità con cui questi irregolari si integrano con la malavita organizzata è un mistero, ma il gesto è indicativo di quanto sappiano raggirare leggi e regole. Milano today fornisce i particolari “L’africano è stato denunciato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I poliziotti lo hanno fermato fuori dalla stazione di Porta Genova durante il suo orario di lavoro con Glovo e lo hanno trovato in possesso di sei dosi di cocaina e una di hashish, pronte per essere vendute” Dopo essere stato identificato, denunciato e accompagnato all’ufficio immigrazione della Questura di Milano, è scattato immediato l’ordine di espulsione. Finisce così l’illusione di un ragazzo probabilmente con tanti sogni, ma che, alla resa dei conti sembra una gigantesca presa in giro. E per una volta giustizia è fatta
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano