Presentazione del restauro dell’opera “Disputa di Gesù fra i dottori del tempio” esposta al Museo del Duomo – Mercoledì 27 marzo alle 18.30 – Chiesa di San Gottardo in Corte.
“Stravagante, capriccioso, presto et risoluto”. Il più “terribile cervello” che abbia mai avuto la pittura. Così Giorgio Vasari, nelle sue Vite, su Jacopo Robusti, noto come il Tintoretto.
Il carattere impetuoso e “furioso” del pittore veneto figlio di un tintore di stoffe (da cui il celeberrimo soprannome), destinato a rivoluzionare la pittura del Cinquecento, ebbe un gran peso nella formazione e nel percorso artistico del Robusti. O almeno, quell’inconfondibile uso drammatico della prospettiva e della luce quasi anticipatore del Barocco e che ne segnerà la fama, sembrano evocare tale suggestione. Il più veneziano tra gli artisti del Rinascimento, chiamato da dogi e notabili ad abbellire palazzi e chiese della città è stato capace di sorprendere intere generazioni e stupito i contemporanei, impressionato El Greco, Rubens e Velasquez.
Non tutti sanno che tra le opere custodite all’interno del Museo del Duomo vi è una delle più significative opere giovanili di Tintoretto, “Disputa di Gesù fra i dottori del tempio”, un grande olio su tela (197 x 319 cm.), risalente al quinto decennio del XVI secolo. Non abbiamo notizie certe su come l’opera sia giunta a Milano. Committente del dipinto potrebbe forse essere il cardinale milanese Filippo Archinto, nunzio papale presso la Repubblica di Venezia prima di diventare arcivescovo di Milano nel 1556, città che in realtà non riuscì mai a raggiungere, data la forte opposizione del clero cittadino.
“Vertigini prospettiche, inconsueti scatti spaziali, un’architettura visionaria, torsioni e spiritati gorghi di panneggi ne fanno un quadro manifesto” (Mariolina Olivari). E forse, tra i personaggi del dipinto, si cela un autoritratto del giovane artista. Insomma, un quadro da indagare e da scoprire.
In occasione del cinquecentenario della nascita di Tintoretto, la Veneranda Fabbrica ha concesso il prestito del dipinto per la mostra “Tintoretto giovane” tenutasi alle Gallerie dell’Accademia di Venezia dal 1 settembre 2018 al 6 gennaio 2019. Nell’ambito di tale iniziativa, l’opera è stata esposta al Wallraf-Richartz-Museum e Fondation Corboud di Colonia e presso la Reunion des musèes nationaux Grand Palais di Parigi. Per l’occasione, l’opera è stata restaurata da Carlotta Beccaria, rivelando straordinari colori e dettagli nascosti.
L’intervento di restauro sarà presentato da Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo e Direttore dell’Area Cultura e Conservazione della Veneranda Fabbrica, da Laura Paola Gnaccolini, funzionario storico dell’arte Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano e dalla stessa restauratrice Carlotta Beccaria.
Ingresso libero con prenotazione fino ad esaurimento posti a partire dalle ore 18.00
Prenotazioni via mail scrivendo a: eventi@duomomilano.it o telefonando al n. 02.36.169 222 / 221
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Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.