Assalti a porta valori e rapine in banca. Smantellato dai Carabinieri pericoloso gruppo criminale

Cronaca

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Donato Milanese al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto del PM dr. Monti  per i reati di rapina in concorso nei confronti di un pericoloso gruppo criminale formato da tre pregiudicati, originari della provincia di Caltanissetta, Rosario Michele D’ANGELI, di 49 anni; Orazio ATTARDI,  di 51 anni; Giovanni POLLARA, di 45 anni. Il provvedimento di fermo è scaturito da una articolata attività d’indagine che ha permesso di individuare il sodalizio criminale che ha commesso l’assalto armato al furgone porta valori lo scorso 25 Gennaio a Peschiera Borromeo, e che ha sparato un colpo di fucile al finestrino frontale del conducente ed applicato, a quello laterale, una finta carica esplosiva riuscendo a rubare circa 30,000 euro ed una pistola alle guardie particolari giurate fuggendo a bordo di una Fiat Panda rubata.

Lo scorso 04 Marzo due dei componenti della banda, a volto travisato, ha anche commesso una rapina presso la banca “Centro Padana” di Casalpusterlengo (LO) minacciando gli impiegati con un taglierino rubando 40,000 euro dalle casse.

Le attività di indagine, sono partite dalla meticolosa analisi dei filmati di videosorveglianza e dal loro monitoraggio con pedinamenti e appostamenti ed ha permesso di individuare il covo del sodalizio criminale dove sono state trovate le armi utilizzate per commettere la rapina del 25 gennaio al furgone porta valori: un fucile tipo doppietta a canne mozze, cal. 12, una Pistola semiautomatica  cal. 9X21, provento di furto del 2013, una Pistola Walther P99 cal. 40 con matricola abrasa, che si presume sia stata rubata alla guardia giurata, 3 tre taser,  7 sette cartucce cal. 12.

E’ emerso, inoltre, come il gruppo stesse pianificando, compiendo meticolosi sopralluoghi, alcune rapine in villa, ai danni di imprenditori, prevedendo anche la gambizzazione degli stessi con colpi d’arma da fuoco.

A casa degli indagati sono stati trovati in totale circa 16.000 euro, provento di furto e i vestiti  utilizzati per commettere le rapine.

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