Battisti li ha fatti fessi tutti a sinistra, ma ancora si crede al movente ideologico di Casarini

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Il ghigno sarcastico del terrorista Cesare Battisti è il vento diabolico che fa chiarezza sulla faziosità e presunta superiorità di una sinistra intellettuale omologata in un pensiero unico senza libertà. “Eh sì, dottore, io li ho praticamente presi in giro per trent’anni”. A dirlo è stato lo stesso Battisti al pm milanese Alberto Nobili durante l’interrogatorio. Semplicemente li ha fatto fessi tutti, i creduloni, i sempliciotti, che l’hanno difeso, non importa quale fosse la verità, strizzando un occhio ad un’ideologia che annebbiava la percezione della realtà “Vede, dottor Nobili, io me la sono sempre cavata – confessa Battisti – grazie agli appoggi che ricevevo: in Francia, poi in Messico, poi in Brasile. È stato grazie a loro che sono sopravvissuto”. E come otteneva questi aiuti? «Dicendo che ero innocente e quindi raccontando un sacco di bugie». Il ghigno beffardo è sempre lì per testimoniare l’insulso e acritico pensiero unico della gauche. Allora “Un’Italia (si è sostenuto accettando come verità rivelate le grossolane menzogne di un terrorista evaso dal carcere e resosi così latitante) che pur di sconfiggere il terrorismo avrebbe gettato la falsa maschera democratica che indossava, per disvelare il suo volto autentico, reazionario se non fascista…

Tanto più che uno dei peggiori spettacoli offerto dai terroristi e dai loro epigoni è stata la macabra usurpazione di istanze di lotta operaria, di antifascismo e di resistenza. Valori stravolti e rovinati ammazzando vittime inermi, gambizzandole, sequestrandole. Se oggi si parla pochissimo di antifascismo e resistenza, se dilagano revisionismi e negazionismi, fortissime responsabilità vanno attribuite proprio ai terroristi e alla “appropriazione indebita” che di quei valori essi hanno operato.” Sono osservazioni di Gian Carlo Caselli, magistrato di sinistra. Il Pd tace, in cerca di nuovi miti a cui credere e affidare la sua rinascita. Casarini, eroe dei no global, icona riconosciuta a sinistra, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di rifiuto di obbedire all’ordine imposto dalle autorità di arrestare l’imbarcazione, è stato invitato a prendere un caffè nella buvette della Camera dei deputati. E l’approdo del capo missione della Mare Jonio a Montecitorio non è passato inosservato.  Il tema immigrazione esalta il pensiero uniformato che è pronto a credere ad un movente ideologico e umanitario. Le leggi possono aspettare.

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