La polizia ha fermato due uomi a seguito dell’indagine sul corpo smembrato e dato alle fiamme sabato in via Cascina dei Preti, nel quartiere Bovisasca, a Milano. Si tratterebbe di due colombiani fermati per l’omicidio di un connazionale la cui identità non è stata rivelata. Uno dei due sarebbe stato fermato dalla polizia alla Malpensa mentre tentava di ritornare in Sudamerica. Aveva già passato i controlli e sarebbe partito nel giro di 5 o 6 minuti.
Fra i due fermati uno ha 32 anni, l’altro 21. Il primo è accusato di omicidio aggravato dalla crudeltà, il secondo di occultamento, vilipendo e soppressione di cadavere. Quest’ultimo era in Italia da poco con un visto turistico.
La villetta dove è stato commesso l’omicidio è di proprietà del più anziano e si trova non lontano dal luogo dove è stato incendiato il cadavere. Sembra che durante una festa organizzata nella casa, all’improvviso sia scoppiata una lite acuita dall’uso di alcool e finità con l’orribile tragedia. Alcuni dei presenti hanno assistito all’efferata scena, e con le loro testimonianze è stato possibile in meno di 24 ore risalire all’autore dell’assassinio. Molto importante è stata anche la testimonianza di un vicino di casa che avrebbe sentito delle urla e poi visto delle persone pulire al di fuori della villa. Il 32enne, considerato l’autore materiale del gesto, fermato nel quartiere domenica pomeriggio, si trova in Italia da molti anni con un regolare permesso.
La vittima del brutale omicidio non è stata ancora identificata. L’incendio divampato ha reso il corpo irriconoscibile, ma dal pollice di una delle mani gli agenti pensano di poter ricavare l’impronta digitale per darà un’ identità alla vittima.
Il pm di Milano Paolo Storari, ha spiegato che il cadavere è stato “tagliato con un’accetta” e poi trasportato “con un carrello” nel luogo in cui gli è stato fuoco. Infatti sia sull’accetta ritrovata sia sul carrello sono state rilevate tracce di sangue.
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