Riportiamo il ricordo commosso de Il Giornale
Si è spento ieri Gian Galeazzo Biazzi Vergani tra i fondatori de Il Giornale insieme ad Indro Montanelli.
Di questo giornale, il suo, aveva detto: “Non è una passione, è quasi una malattia”. E così è stato. Sempre nel palazzo di Via Gaetano Negri fino a quando la salute glielo ha permesso. Aveva 83 anni.
Tutto inizia 27 febbraio del 1974, quando si costituisce la Società Europea di Edizioni Spa. Il comitato di redazione è composto da Biazzi Vergani, Enzo Bettiza, Gianfranco Piazzesi, Leopoldo Sofisti, Renzo Trionfera e Cesare Zappulli. IlGiornale si rivolge alla borghesia italiana, ormai stanca delle continue aperture a sinistra del Corriere. Ma così facendo si tira addosso le ire delle sinistra. Racconta a tal proposito Biazzi Vergani: “Piazza Cavour (la sede del Giornale nuovo) è spesso presidiata da centinaia, a volte migliaia di extraparlamentari: giorno e notte. Di poliziotti, nemmeno l’ombra. Attraversare al mattino le loro schiere per andare al lavoro, dà i brividi. Basterebbe un richiamo, un grido d’allarme e dalle loro tasche uscirebbero le chiavi inglesi. (…) Ho una sana, autentica paura“.
I suoi colleghi e amici più stretti sono stati Mario Cervi, del quale apprezzava la coerenza, e Paolo Granzotto, “un Signore nei tratti e nella vita“. Nel 1983, Biazzi Vergani è diventato condirettore e ha ricoperto questa carica fino al 1991 per poi diventare presidente di Società europea di edizioni.
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