Fermi tutti arriva il PUMS

Fabrizio c'è Milano

Milano 24 Febbraio – Se per far funzionare le città bastassero i piani, Milano sarebbe a posto. Venerdì la nostra città si è arricchita di un nuovo strumento per pianificare la vita dei cittadini: il PUMS, piano urbano per la mobilità sostenibile.

Il piano proposto da Maran e approvato dalla Giunta ripropone tutte le fissazioni arancioni in materia di mobilità. Avanza la sosta regolamentata ovunque, si prevedono ancora nuove ciclabili e nuove zone 30 km h. Zero parcheggi sotterranei (perché attirano traffico), meno parcheggi in superficie, nessuna attenzione per Taxi e Ncc, né per il trasporto merci.

Nuove telecamere tagliola saranno disposte agli ingressi della città. Insomma chi haAssessore-Maran_milano_pums un’auto farà meglio a venderla e in questo caso riceverà un abbonamento scontato al car sharing.

Poi c’è una mezza buona notizia: Area C non sarà ampliata alla circonvallazione delle filovie. Anche Maran ha capito che non migliora l’ambiente, ma distrugge il piccolo commercio. Alla fine è servita solo a favorire il Car Sharing, che ne è esente.

Infine una scelta giusta senza strategie per realizzarla. Il PUMS punta sulla nuova MM6 e sul prolungamento delle altrre 5 linee metropolitane. Non dice però dove e come ottenere i 2,5 miliardi  che servono per realizzarle.

Albertini aveva venduto un pezzo di AEM per finire la MM3. La Moratti si inventò Expo per farsi finanziare 2 linee metropolitane, la MM 4 e la MM5. Pisapia traccheggia sulla vendita di Sea e non riesce nemmeno a farsi finanziare da Renzi le corse straordinarie per Expo. Dunque il capitolo sul trasporto pubblico è il libro dei sogni.

Il PUMS persegue l’idea di città degli arancioni: una città non pensata  per chi lavora e chi produce, ma concepita per chi si muove cazzeggiando tra un evento e l’altro. Per cambiare il PUMS c’è un solo strumento: il voto, per mandare a casa Pisapia.

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Fabrizio De Pasquale