Neppure Peppone. E che avrebbe detto indispettito, il Cristo che parlava a Don Camillo? Un dissenso netto, una sfuriata bonaria, un invito perentorio a non cedere alle pagliacciate? Ma ciò che si è visto a Pieve di Cento, comune di 7mila anime in provincia di Bologna è un insulto all’intelligenza, al buon senso. “Ecco l’ultima trovata del sinistrati che in un comune della provincia bolognese annunciano fieramente, in un giornaletto preelettorale, il restauro del Cimitero e ‘‘…per riti o cerimonie laiche anche di altre religioni, il progetto prevede l’installazione di un sistema di oscuramento motorizzato con teli di tessuto che appunto consentiranno all’occorrenza di coprire temporaneamente le immagini sacre e le tombe di famiglia situate all’interno della Cappella’”.
E’ Galeazzo Bignami, deputato di Forza Italia che parla “I sinistrati per non mancare di rispetto alle altre religioni offendono i Valori Cristiani e ancor più la memoria dei nostri morti nascondendoli dietro delle ‘tende motorizzate’ in un cimitero per non offendere le altre religioni. Se questi amministratori si vergognano della nostra tradizione e della nostra cultura, dovrebbero andare a nascondere se stessi e non solo dietro una tenda motorizzata. Se non sono capaci di portare rispetto per i vivi almeno abbiano la decenza di lasciare stare i morti e di non coinvolgerli in scempiaggini pre elettorali”.
Dispiace riconoscere che nella lotta tra religione e politica, nelle grasse terre emiliane, vincano l’opportunismo e la convenienza. Guareschi difendeva sempre la verità ed era un modo per difendere valori e tradizioni. La convivenza richiede semplicemente dialogo e sorriso, non esclusioni. “Cooperatores veritatis” era il motto di Papa Ratzinger. Convivenza umana. E perché oscurare i simboli sulle tombe dei morti? Peppone non l’avrebbe fatto, considerando da laico che là ci sono i ricordi, gli affetti, le emozioni che hanno bisogno di rispetto. E se il crocifisso veglia il loro sonno, è il Dio dei cristiani che vuole così per ricordare.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Purtroppo in nome del garantismo c’è gente che rincretinisce. Perché invece le donne musulmane non girano senza velo per non urtare la nostra sensibilità?