Ancora casi di stalking, questa volta di particolare gravità, tanto da richiedere misure di sorveglianza speciale nei confronti di tre uomini che, in questi anni, si sono ripetutamente macchiati di episodi riprovevoli nei confronti delle proprie donne.
Il primo caso vede come protagonista un italiano di 56 anni che ha ripetuto i suo atteggiamenti persecutori addirittura nei confronti di due donne: l’ex moglie 58enne, alla quale è stato legato sentimentalmente fino al 2015, e la nuova compagna di 47 anni che aveva iniziato a frequentare all’inizio del 2016. Gli episodi di violenza erano cominciati già nel 1995 con saltuarie aggressioni fisiche a calci e pugni che, col passare del tempo erano diventate sempre più violente e rivolte anche verso i due figli avuti dalla coppia nel 1994 e 1999. Nel 2000 l’uomo aveva cercato di portare la moglie in un locale per scambisti con l’inganno, mentre nel settembre del 2002 aveva picchiato i bambini con un bastone “per impartirgli una lezione”. Nel novembre del 2014, poi, un ulteriore episodio di violenza porta all’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare. Da quel momento hanno inizio gli atti di stalking: l’uomo segue la donna ovunque e le scrive in continuazione, tanto che le Forze dell’Ordine lo arrestano il 5 marzo 2015 per aver violato il divieto di avvicinamento. La condanna per stalking a 2 anni e 10 mesi non gli ha fatto cambiare comportamento, ma solo vittima: scarcerato nel dicembre 2015, intreccia una relazione con una nuova compagna che in più occasioni aggredisce e picchia davanti agli amici. Aggressioni persecutorie che sembrano non poter avere fine, tanto che la donna di 47 anni arriva a tentare anche il suicidio.
Il secondo stalker raggiunto dalla misura di sorveglianza speciale è un italiano di 36 anni, colpevole di numerosi episodi di maltrattamento nei confronti della compagna di 33 anni con cui aveva avuto una relazione dal 2006 al 2013. Episodi di violenza cui ha spesso assistito anche la figlia di 5 anni avuta dalla coppia. In un primo caso, risalente al 14 maggio 2018, l’uomo aveva raggiunto la compagna fuori dalla casa del padre di lei e lì, dopo averla più volte minacciata, aveva iniziato a colpirla con schiaffi e calci alla testa arrivando, quando lei ha cercato rifugio in macchina, a chiuderle un braccio nella porta della vettura fino a farla sanguinare. In una seconda occasione, verificatasi il 27 settembre successivo, l’uomo aveva fatto irruzione nella scuola della figlia e, quando sul luogo si erano presentati gli agenti della Polizia, avvertiti dai dipendenti scolastici, aveva rivolto loro frasi come: “Mi prendo mia figlia e di voi, sbirri, me ne frego”. Episodi che ha spinto le autorità, nell’ottobre 2018, a modificare il divieto di avvicinamento, cui l’uomo era sottoposto, in un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Nella storia criminale dell’uomo, che aveva numerosi precedenti per reati di varia natura, emerge poi una situazione particolarmente grave riguardante una tentata violenza sessuale nel febbraio 2017 ai danni di una minorenne figlia di conoscenti. L’uomo aveva approcciato la ragazza, allora 13enne, per strada con parole molto spinte. Nei giorni successivi era stato, poi, contattato dai parenti della ragazza per un chiarimento cui si era detto disponibile, salvo poi presentarsi all’incontro armato di bastone per aggredire i presenti.
Il terzo uomo, italiano di 54 anni, ha compiuto ripetuti atti persecutori nei confronti della sua vittima, la ex compagna 38enne con cui aveva avuto una storia sentimentale terminata nel dicembre 2016. Il rapporto morboso che legava l’uomo alla donna lo aveva spinto, addirittura, a inviare alla figlia minorenne della ex compagna, avuta da un precedente rapporto, una foto della madre nuda su un letto dopo un momento d’intimità. Il gesto aveva lacerato il rapporto tra le due, tanto che la donna nel settembre 2018 aveva cercato di togliersi la vita attraverso l’abuso di farmaci dicendo: “O mi uccido, o lo uccido. Non c’è altra soluzione”. Ricoverata in ospedale, anche lì aveva ricevuto la visita del suo stalker.
I tre stalker saranno sottoposti a un periodo di sorveglianza speciale della durata di uno/due anni durante il quale dovranno sottostare a diverse misure restrittive come non allontanarsi dal luogo di soggiorno indicato alle autorità, non rientrare in casa dopo le 22 e non partecipare a riunioni in luoghi pubblici, ma soprattutto non avvicinarsi a meno di un chilometro dalle proprie vittime senza provare a contattarle.
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