“Questo venerdì, l’agenzia di rating Standard and Poor’s esprimerà, a mercati chiusi, il suo giudizio sul rating dell’Italia. Secondo molti esperti dei mercati finanziari, il rischio di un downgrade ad appena una tacca sopra il livello “spazzatura” da parte dell’agenzia è molto probabile, considerando le recenti vicende che stanno vivendo l’economia e la politica italiana. Standard and Poor’s, che già in passato aveva portato il rating italiano al di sotto di quello attuale, si troverà davanti, infatti, una economia in piena recessione, zavorrata di debito come mai prima d’ora, con una finanza pubblica in pieno dissesto e con una maggioranza di Governo ormai in pieno Vietnam parlamentare.
In particolare, Standard and Poor’s si troverà davanti:
1. almeno due deficit da valutare, quello oggettivo del ministro Tria e quello dei sogni dei vicepremier Salvini e Di Maio, con due rappresentazioni totalmente antitetiche dell’economia e della finanza pubblica, senza sapere a quale dei due credere;
2. una economia in recessione, per effetto delle disastrose scelte di politica economica effettuate dalla maggioranza giallo-verde, in particolare quelle legate all’introduzione di misure come il reddito di cittadinanza e la quota 100;
3. una prossima Legge di Bilancio zavorrata dai 23 miliardi di euro di clausole di salvaguardia sull’IVA sulle quali il Governo non ha ancora saputo indicare dove andrà a prendere le risorse alternative per evitare l’aumento;
4. un debito pubblico che ha appena toccato un nuovo record storico e che ormai viene previsto al 140% del Pil nei prossimi anni, in assenza di correzioni significative;
5. un Decreto Crescita ancora in alto mare che ha innescato un nuovo scontro tra Lega e Movimento Cinque Stelle, con il partito di Salvini che sembra non disposto a votarlo per via della questione legata al debito di Roma Capitale, a rischio default nel caso di non salvataggio da parte del Governo;
6. un piano di privatizzazioni da 18 miliardi di euro del tutto inesistente, nonostante il Ministero dell’Economia abbia messo per iscritto di saper raccogliere quelle risorse entro la fine dell’anno per arginare la crescita del debito pubblico;
7. la questione del rimborso dei risparmiatori truffati, che ancora non ha trovato incredibilmente una soluzione;
8. il dossier Alitalia, nuovamente vicina al fallimento, che non riesce a trovare un acquirente, in quanto quelli potenziali annunciati dal Governo non sembrano aver voglia di mettere i soldi necessari a mantenere sul mercato la compagnia aerea.
Ecco perché, con questa situazione in corso, l’agenzia di rating americana sarà molto probabilmente tentata di abbassare il rating dell’italia, con tutte le conseguenze negative che potranno esserci sullo spread, sul deficit e sul debito pubblico. Difficile che i due partiti di maggioranza, impegnati come sono a litigare su qualsiasi cosa, possano prestare la giusta attenzione per affrontare il rischio downgrade. A rimetterci, purtroppo, saranno, ancora una volta, tutti gli italiani”.
Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.
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