Forse era una preghiera, il ricordo di essere un uomo privilegiato, quel crocifisso al collo. Per ripetersi che il Cristo amava gli ultimi, che aveva promesso il regno dei cieli e si era immolato fino a morire.. Perchè Cristo, nell’ultimo atto della sua esistenza terrena, raffigurato nel dolore della sofferenza, aveva ancora come sempre la dirompente forza dell’amore. Ma chi ha paura di un crocifisso? La cronaca di ieri, alla stazione Termini, narra che una lite tra due clochard si è trasformata improvvisamente in un’aggressione violenta a colpi di coltello. Un marocchino infatti, dopo aver notato un uomo, un 44enne georgiano, col crocifisso al collo su un bus, lo ha accoltellato tentando di sgozzarlo. Racconta un testimone a Adnkronos “: «Il marocchino ha urlato ‘Italiano cattolico di m****e poi lo ha colpito alla gola. Avrebbe potuto ucciderlo. Tutto si è svolto in pochi istanti – spiega il testimone –l’uomo è sceso dal bus e si stava dirigendo verso la stazione della metro in piazza dei Cinquecento dal lato di via Giolitti quando il marocchino lo ha raggiunto e lo ha aggredito. Poi è scappato in direzione di via Cavour». L’arma, un coltello da cucina, è stata sequestrata dagli agenti del commissariato Viminale che pochi istanti dopo l’aggressione hanno bloccato e arrestato il marocchino per tentato omicidio. L’uomo è stato trasferito in carcere. Odio religioso si definiscono i troppi gesti degli invasati musulmani. “Italiani Cattolici di m… “ per annientare qualsiasi tolleranza, di coesistenza. Un Dio, il loro, che spinge all’odio. Anche contro quella croce che simboleggia l’amore universale
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano