L’Inghilterra organizzò a più riprese un sistema di alleanze continentale per impedire l’unificazione (francese, spagnola, tedesca) d’Europa.
Poi la nuova Inghilterra americana costruì, sulle ceneri, un sistema di alleanze continentale per impedire l’unificazione russa d’Europa. L’Europa americana, caduta la minaccia, si ritrovò in mano questo sistema di alleanze continentale che in quanto tale non aveva quasi ragione di esistere. Se lo trascinò dietro prima in guerre fondate sulla diffusione e imposizione dei diritti umani, poi in conflitti contro il terrorismo mescolati alla sostituzione di vecchi dittatori con nuovi analoghi.
I figli europei d’America si sforzarono anche di convincere politicamente e commercialmente la vecchia casa madre Europa a divenirle simile meticciando la maggioranza bianca con razze asiatico africane. L’Europa, però, non era causa di immigrazione per i meccanismi di sviluppo e sfruttamento tipici dell’economia americana ed in essa i nuovi arrivati soprattutto nelle aree meridionali ed orientali affatto omogeneamente sviluppate non erano utili nemmeno in termini di sfruttamento integrandosi così solo per assistenza e criminalità. La vecchia Europa non osava suggerire che il comando del mondo più che per moral suasion e per esportazione di democrazia avrebbe dovuto essere esercitato con dominazione diretta sul sud del mondo, unico modo per evitare che i suoi popoli passassero anni ed anni ad emigrare nelle regioni e nei paesi vicini e lontani e per avviarli ad un rapido sviluppo economico, limitativo delle culture europee vecchie e nuove.
La nuova Europa era sorta però contro il colonialismo ed i domini d’oltre mare; il suo modello globale di disseminazione di economia e finanza globale alla fine fece breccia nelle satrapie dirigiste orientali, che con sistemi di governo unitari ed autoritari sulle proprie popolazioni, seppero imitarlo in un quadro politico del tutto opposto a quello europeo. L’assenza di welfare, per la cui richiesta mancavano nei paesi extraeuropei le basi fondanti di ceto medio e di opinione pubblica, facilitava la loro espansione economica. La vecchia Europa castrata per le politiche estere dall’impossibilità di espandere se non il politico, il controllo economico; ed ugualmente internamente dall’impossibilità di una unificazione per mano dell’unico soggetto che potesse farlo, l’inglese, per la sua tradizione e mentalità più atlantica che continentale, si ritrovò per forza di cose a ruotare molto lentamente ma implacabilmente sull’asse (franco)tedesco.
Non potendo il tedesco, crocifisso al suo ruolo di nemico del mondo, dominare politicamente e militarmente, finì per imporre un suo zollverein, croce di tutti i popoli non germanici, che finì paradossalmente il paese che doveva unire l’Europa ad uscirne. E’ lapalissiano che i popoli e gli stati europei siano tali, a prescindere da euro e UE. Dei motivi fondanti della UE, non ne ha senso più nessuno, non il nucleare dell’Euratom, non il carbone della Ceca, non il Mec che garantisce scandalosamente centinaia di miliardi al 2% degli europei. I paesi fondatori (Germania, Francia, Italia) danno più soldi di quanti non ne ricevano e gli altri che ci guadagnano, obbediscono più a New York che a Bruxelles. Basterebbe chiamare l’UE con il suo vero nome, Sacro Europeo Impero Germanico per capire che l’interesse degli europei ( catalani, italiani, scandinavi, benelux, orientali) è evitare la camicia di forza tedesca del nuovo zollverein. Razza, lingua, cultura sono le basi delle unioni naturali, quella iberica con il Sudamerica, quella dei vecchi anglosassoni con i nuovi, quella mitteleuropa balcanica mentre decennio dopo decennio matura l’unione germano russa, mossa dalla naturale espansione ora economica sulla debole area orientale.
Paradossalmente il nuovo Laico Romano Impero Protestante, speculum opposto del Sacro, è la sua camicia di forza. Nulla li accomuna, se non la gregarietà, sempre più riottosa, del secondo. Ci vorrebbe un nuovo slancio, un nuovo piano Marshall per omogeneizzare l’area orientale europea che impoverisce l’occidentale senza fare passi nè indietro nè avanti. Già la Germania è sempre neutra come la Scandinavia; anche la Spagna si ritira dalle missioni; basta che lo faccia anche l’Italia per realizzare la resistenza passiva europea.
Tutto questo confusamente è testimoniato dai cosiddetti sovranisti nazionalisti. Vorrebbero un nuovo potere europeo senza Germania, il che è impossibile. Vorrebbero l’aiuto Usa per la fine dello zollverein, senza poterlo ottenere dato che esso è utile a New York dopo le iniziali preoccupazioni. Vorrebbero evitare l’Europa africana; vorrebbero un’ Africa europea, il che impedirebbe il futuro scambio alla pari tra popoli americani ed europei, tutti ugualmente meticciati. L’unico alleato che hanno sulla carta è il russo, meticciato biancogiallo, e non bianconero, autoritario, che donerebbe loro di nuovo potenza, in cambio della gregarietà, già sperimentata dai comunisti. Si va a notare tra gli antifascisti dei Sacro e Laico Impero ed il wishful thinking sovranista che testimonia però il fatto che l’Europa desidera scrollarsi di dosso il risultato dell’ultimo conflitto.
Studi tra Bologna, Firenze e Mosca. Già attore negli ’80, giornalista dal 1990, blogger dal 2005. Consulente UE dal 1997. Sindacalista della comunicazione, già membro della commissione sociale Ces e del tavolo Cultura Digitale dell’Agid. Creatore della newsletter Contratt@innovazione dal 2010. Direttore di varie testate cartacee e on line politiche e sindacali. Ha scritto Former Russians (in russo), Letture Nansen di San Pietroburgo 2008, Dal telelavoro al Lavoro mobile, Uil 2011, Digital RenzAkt, Leolibri 2016, Renzaurazione 2018, Smartati, Goware 2020,Covid e angoscia, Solfanelli 2021.